Gucci, Ferrari e Lamborghini. Sono questi, rispettivamente, il brand italiano di maggior valore, quello più forte e quello il cui valore cresce di più. A dirlo è il report Brand Finance Italy 100 2023, dal quale emerge – sulla base dei dati marketing e finanziari raccolti nell’autunno 2022 – “un buon rafforzamento dell’attrattività e del valore generato sia dalle marche italiane sia dal brand Italia”. Rispetto alla situazione pre-Covid registrata a gennaio 2020, i principali marchi italiani si sono rafforzati di due punti su cento e il valore monetario è aumentato del 12 per cento. Rispetto allo scorso anno i primi 50 brand italiani si sono rafforzati di 1 punto su 100 e il valore è aumentato del 10%, infatti dopo il calo registrato a gennaio 2021, i brand italiani a gennaio 2022 avevano già recuperato attrattività e valore pre-pandemico, così durante il 2022 hanno avuto la capacità di crescere rispetto ai valori pre-Covid. I marchi del nostro Paese crescono bene anche se confrontati con quelli francesi e britannici; diversamente faticano a rincorrere quelli tedeschi che nel post-pandemia corrono più velocemente degli altri.
Come anticipato, Gucci si conferma il primo brand italiano per valore generato direttamente da immagine e reputazione superando quest’anno i 17 miliardi di euro grazie ad un incremento del 10% dovuto all’estrema forza di questa marca nell’influenzare le scelte dei consumatori e degli altri stakeholder chiave; infatti, Gucci, con un punteggio pari a 86 su 100, e un equivalente brand rating AAA, è uno dei cinque marchi italiani più forti. Nella top 15 dei brand ordinati per valore sono cinque le realtà del fashion: Gucci, appunto, stabile sul gradino più alto; Prada, salita dal 14esimo al decimo posto: il gruppo nel 2022 ha superato le attese degli analisti e continua ad avere un vasto potenziale di crescita grazie alla strategia concreta e visionaria del management; Ray-Ban, scesa dal decimo al 12esimo posto; Armani che guadagna due posizioni, passando da 15esimo a 13esimo; Moncler, in calo dal 13esimo al 15esimo posto.
“I brand del lusso – spiega Brand Finance – sono mediamente quelli con la maggiore crescita rispetto allo scorso anno. Tra questi spicca la crescita del 149% di Lamborghini, che porta il valore di questo brand a 4,1 miliardi di euro, e l’incremento del 50% del valore di Prada, che quest’anno raggiunge i 4,6 miliardi di euro”. Insieme a Lamborghini e a Prada, anche A2a, Illy, Aperol e Iliad sono tra le aziende italiane che hanno maggiormente incrementato il valore monetario generato da immagine e reputazione.
Ferrari, con un punteggio pari a 91/100 ed un equivalente brand rating AAA+, si conferma il brand italiano più forte e grazie ad una crescita del 3% raggiunge il valore di 7,2 miliardi di euro. “La forza dietro al cavallino rampante rimane la capacità di questo brand di essere esclusivo ma non lasciare indietro nessuno; tramite la sua presenza, dal mondo sportivo della F1, al merchandising, dall’alta moda e lifestyle ai parchi divertimento, riesce infatti ad entrare nell’immaginario di tutti”. Dopo Ferrari, nella top 10 dei marchi italiani più forti ci sono Lamborghini, Unipol Sai, Gucci, Martini, Birra Moretti, Iliad, Poste Italiane, Maserati e Barilla.
Infine, il “brand Italia” si è rafforzato anno su anno di due punti. Dopo il crollo del 2021 che ha portato l’Italia al 19°, in seguito alla “percezione della cattiva gestione del Covid”, L’Italia nel 2022 è salita al 10°, per poi posizionarsi quest’anno al 9° posto nel Global Soft Power Index di Brand Finance, la classifica dei Paesi con la maggiore capacità di condizionare le scelte delle altre nazioni senza alcuna coercizione militare o economica.