Il gruppo Imac punta sul rilancio del marchio di calzature made in Italy Igi&Co attraverso una nuova strategia comunicativa. “Grazie a studi e analisi di mercato abbiamo notato che il prodotto Igi&Co ha un enorme successo in relazione all’utilizzo legato al post-acquisto. Avendo difficoltà ad attrarre il consumatore al primo acquisto abbiamo scelto di puntare a una comunicazione più emozionale”, spiega a Pambianconews Francesco Mazzocconi, da 11 anni presidente della società marchigiana cui, oltre a Igi&Co, fanno capo i brand Primigi, Imac ed Enval Soft.
In collaborazione con l’agenzia Formulabruta è nata la campagna ‘Siamo quello che siamo’ per dare visibilità alla nuova brand identity che, “oltre al racconto della tradizione italiana di qualità e cura dei dettagli, pone al centro le singole individualità, dall’animo delle persone alla libertà del loro essere. Lo spot tv dà i primi feedback e sono molto positivi. L’awareness è in crescita, magari persone che fino alla passata stagione non ci conoscevano adesso entrano nei multibrand e chiedono i prodotti Igi&Co”.
Imac, specializzata prevalentemente in calzature, ha chiuso il 2022 con un fatturato di 217 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto all’esercizio precedente e con la previsione di una crescita di egual misura nel 2023. Igi&Co ha totalizzato ricavi per 53,7 milioni di euro, coprendo il 25% delle vendite totali, preceduto da Primigi (88,4 milioni) e Imac (62,7 milioni). Il mercato italiano rappresenta il 55% del turnover di Imac e l’83% per Igi&Co, marchio nato nel 2006. Dei 450 negozi del gruppo ben 421 sono sul territorio nazionale, il canale wholesale è importante e capillare nel Paese. La produzione di Imac si divide tra Italia ed estero, in Paesi come Bulgaria e Tunisia, per un totale di 1400 dipendenti di cui 580 in Italia.
“I principali mercati oltre confine sono rappresentati da Germania, Austria e Svizzera. Ci stiamo espandendo verso i Paesi dell’Est Europa e vorremmo entrare in Cina mentre negli Stati Uniti siamo già presenti ma in pochi store”, racconta Mazzocconi.
La sostenibilità ricopre sempre più un ruolo prioritario per Imac, come testimoniano i progetti speciali ‘Igi&Co green’ e ‘Primigi for change’ basati sull’utilizzo di materiali riciclati cui si aggiunge l’acquisto di pellami provenienti da concerie certificate a livello internazionale. “Per quanto riguarda l’inizio del 2023 le collezioni dei marchi adulto stanno performando molto bene mentre al di fuori dell’Italia Primigi ha subìto una frenata legata non al portafoglio ordini ma alle difficoltà di consegna causate dai ritardi legati alla pandemia e alla guerra in Ucraina”, spiega Mazzocconi. Primigi è l’unico brand a vantare una percentuale consistente di ricavi legati all’apparel, segmento che rappresenta circa il 30% del proprio fatturato e copre il 40% delle vendite in Italia.