Lo shopping tax-free in Europa inizia a tirare un sospiro di sollievo, guardando fiduciosa ai livelli pre-Covid. E la spinta positiva arriva soprattutto dai turisti statunitensi, in grado di guidare la spesa nel Vecchio Continente. I dati arrivano da un’analisi di Bernstein in collaborazione con Planet, società che offre soluzioni integrate per i pagamenti inclusi servizi di rimborso Iva, che ha fotografato la situazione in questo inizio d’anno.
Secondo i dati pubblicati, in gennaio gli acquisti tax-free nell’area sono tornati al 75% circa di quelli del 2019. I pagamenti negli alberghi sono ancora la metà di quelli pre-pandemia, ma in crescita del 73% rispetto a un anno fa. La palma d’oro in termini di nazionalità va ai turisti statunitensi che, come spiega il report, “continuano a far impallidire i turisti cinesi in termini di spesa esentasse, nonostante i segnali di ripresa cinese. In termini di nazionalità dei consumatori”. I turisti Usa si sono mantenuti al primo posto nella classifica delle principali nazionalità sul fronte della spesa in tutti i mesi del 2022. Il trend sta perdurando anche nel 2023: “A partire da gennaio 2023, i consumatori americani continuano a guidare la ripresa dei viaggi, con il 15,5% della spesa globale di tax free e circa 1,8 volte quella del 2019”. D’altro canto i cinesi, invece, nonostante la riapertura, sono ancora sotto del 10% rispetto al periodo pre-Covid. Guardando i dati sull’incoming dei turisti, gli Stati Uniti rappresentano il Paese chiave per gli acquisti in Europa, seguiti da Taiwan, Corea, Cina e Regno Unito. Lo shopping di turisti provenienti da queste aree è raddoppiato rispetto a gennaio 2022. In particolare, gli Usa stanno vivendo uno slancio positivo anche sul 2019: in questo caso l’incremento del retail sales turnover del 91% rispetto al pre-pandemia.
Le principali destinazioni europee sono Francia, Italia, Spagna, Germania e Portogallo, ma di queste solo l’ultima ha raggiunto i livelli del 2019. L’Italia, in particolare, in gennaio ha raddoppiato i volumi del 2022, anche se risulta in calo del 38% sul pre-Covid. Sul fronte delle nazionalità, l’Italia è metà di shopping soprattutto per turisti statunitensi (che rappresentano il 15% del tax free), Taiwan, Corea del Sud, Cina e Kuwait. Mentre il dato sullo shopping tax free in Italia anno su anno degli statunitensi è aumentato del 73%, quello dei cinesi è calato del 91 per cento.
Sempre guardando la Cina, la riapertura darà i suoi frutti ma i tempi non sembrano così veloci. A febbraio le compagnie aeree hanno mantenuto stabili i voli di linea dalla Cina all’Europa (inclusi i trasferimenti) e a marzo la capacità verso l’Asia a corto raggio è aumentata del 4 per cento. I viaggi internazionali dalla Cina Mainland hanno raggiunto solo il 24% della capacità 2019 con destinazione l’Europa e il 28% verso l’Asia a corto raggio. Allo stesso tempo, i viaggi nazionali si sono attenuati dopo il Capodanno cinese (-7%), ma è previsto un +122% in aprile. “La prospettiva -si legge nel report – è di un miglioramento sul fronte viaggi (+8% stimato) dal secondo trimestre 2023, sia verso l’Europa (esclusi i trasferimenti), che all’interno della Cina Mainland e verso i Paesi asiatici vicini”