Entro il 2027 il turnover di Safilo crescerà del 4% all’anno raggiungendo un valore di 1,3 miliardi di euro, con i marchi di proprietà che arriveranno a rappresentare il 50% del fatturato e in crescita “mid to high single digit” (quindi tra il 5 e il 9 per cento) e i nuovi canali (online, B2b e sport) in crescita “a doppia cifra”. Lo ha annunciato l’AD di Safilo, Angelo Trocchia, in occasione del Capital market day del gruppo di occhialeria dove sono stati illustrati i risultati 2022 e il nuovo piano quinquennale.
L’1% della crescita prevista arriverà da nuove M&A, confermando quindi come il gruppo sia interessato ad allargare il proprio portafoglio con operazioni selezionate. Ancora non ci sarebbero sul tavolo dossier aperti, ma il management ha identificato in modo preciso il target di marchi che potrebbero entrare nel gruppo. “Abbiamo individuato tre criteri: devono essere un marchi B2c, ovvero con una forte caratterizzazione in e-commerce, devono una forte presenza in Nord America, e devono essere una aziende che ci possono rafforzare o nell’ottica e nel mondo sport”, ambito quest’ultimo già presidiato dalla realtà di eyewear attraverso gli house brand e le licenza ma rappresenta un segmento vivace e nel quale si prevede una crescita importante, per arrivare a rappresentare il 12% del fatturato.
Sul fronte dei dati del 2022, Safilo ha archiviato l’anno con vendite nette pari a poco più di un miliardo di euro, in crescita dell’11,1% a cambi correnti e del 4,2% a cambi costanti rispetto al 2021, mentre le vendite organiche sono cresciute del 7,7% a cambi costanti. L’ebitda adjusted si è attestato a 101,2 milioni di euro, pari a un margine sulle vendite del 9,4%, in crescita del 24,2% rispetto al 2021, mentre il margine è migliorato di 100 punti base rispetto all’anno precedente. L’utile netto adjusted è stato pari a 58,3 milioni di euro, rispetto ai 27,4 milioni di euro registrati nel 2021. Nel 2022, il free cash flow è stato negativo per 16,5 milioni di euro, rispetto al dato negativo per 2,7 milioni di euro registrato nel 2021.
Dal punto di vista geografico, il Nord America rappresenta ancora il bacino principale con un peso del 46% ma in rallentamento rispetto allo scorso anno (+6,8% a cambi correnti), l’Europa che pesa per il 40% ha visto aumentare le vendite del 12,3% a cambi correnti, l’Asia e Pacifico del 9,8% e il Resto del mondo ha registato un +33,1 per cento. “Nel futuro, Nord America ed Europa rimarranno le geografie fondamentali ma riteniamo che negli anni a venire i mercati emergenti cresceranno a un tasso più veloce”, ha spiegato Trocchia, che precisa come il focus sarà anche una crescita dei Paesi emergenti “che al 2027 arriveranno al 20% dei ricavi”. Sul fronte dei canali di vendita, “il nostro focus sono e rimarranno gli ottici e le grandi catene ma vogliamo accelerare la crescita del B2c che arriverà al 20% dei ricavi”.
Altra leva fondamentale sarà la strategia digitale con il presidio di due digital hub, uno a Portland e San Diego focalizzato sul consumer e l’altro a Padova con una concentrazione maggiore sul lato custumer.
Confermata, infine, la notizia della cessione dello stabilimento di Longarone “a terze parti che saranno in grado di assicurare una continuità del know-how e il minor impatto sociale possibile – spiega l’AD che aggiunge: “Abbiamo un advisor che ci sta affiancando nella ricerca di potenziali aziende interessate e stiamo lavorando insieme per identificare una short list di aziende del settore occhialeria o moda”. La scelta della cessione dello stabilimento è legata a questioni di sovracapacità. “La decisione è basata purtroppo basata sulla pura constatazione che siamo seduti su una strutturale sovracapacità”. Lo stabilimento di Longarone sarebbe, infatti, specializzato in produzioni in metallo, materiale ora meno presente nel portfolio dei brand del gruppo Safilo.
