Primark brinda ai risultati finanziari della Holiday Season. Le vendite del colosso irlandese del fast fashion che fa capo a Associated British Foods sono aumentate del 18% a quota 3,15 miliardi di sterline (3,57 miliardi di euro) nei quattro mesi conclusi il 7 gennaio. Il proprietario del gruppo, riporta Retail Gazette, stempera gli entusiasmi sui prossimi mesi “i venti contrari macroeconomici potrebbero pesare sulla spesa dei consumatori”.
Primark ha registrato una settimana record nel periodo che precede il Natale, poiché gli acquirenti a corto di liquidità hanno puntato a prodotti dai prezzi più bassi a causa dell’aumento dell’inflazione. Le vendite like for like sono aumentate dell’11%, “supportate da volumi unitari più elevati, prezzi medi di vendita più elevati e un livello normalizzato di ribasso”.
“Le persone sono intelligenti, devono stare più attente con i soldi che hanno. Siamo molto consapevoli dei budget e dell’accessibilità delle persone e siamo diventati il rivenditore di abbigliamento preferito”, ha dichiarato Jon Bason, CFO di Abf, secondo quanto riportato da Yahoo Finance. Il manager ha inoltre affermato che non sono previsti aumenti dei prezzi prima della fine dell’attuale anno fiscale in chiusura a settembre.
Nel Regno Unito, c’è stato un aumento della performance con vendite superiori del 15%, quasi tutte like for like. In Europa, escludendo il Regno Unito, Primark ha visto un aumento delle vendite del 16% (like for like +8 per cento). Buono anche l’andamento negli Stati Uniti (+4%) dove la catena low cost prevede di raddoppiare lo spazio di vendita e ha aperto nuovi store a Long Island, Queens e Brooklyn. Il retailer ha annunciato l’apertura di 17 negozi durante il 2023 debuttando per la prima volta in Ungheria e Slovacchia.
La crescita è evidente anche online, il traffico del sito web di Primark (che non comprende l’e-commerce) è aumentato dell’85% rispetto allo scorso anno, con il doppio della media delle pagine visualizzate per sessione. Il nuovo sito è appena stato lanciato nella Repubblica d’Irlanda, a cui seguiranno nei prossimi mesi Germania, Spagna e Stati Uniti, con i restanti mercati previsti entro la metà dell’anno. Il retailer, riporta la testata inglese, ha affermato di essere stato incoraggiato dalla fase di test legata al format click and collect di prodotti per bambini in 25 negozi nel Regno Unito, lanciato lo scorso anno a seguito dell’elevata domanda.
Il margine di profitto operativo adjusted è stato “migliore del previsto in conseguenza dell’andamento delle vendite” sebbene “leggermente inferiore” rispetto allo scorso anno a causa dell’inflazione del costo delle merci acquistate, delle tariffe di trasporto più elevate e dei costi del lavoro e dell’energia.