Dal mondo agonistico del nuoto a uno sportswear di ultima generazione, forte della sperimentazione di materiali e di tecnologie innovative. Jaked, il brand fondato nel 2008 da Francesco Fabbrica e dal 2019 di proprietà del Gruppo Miriade, ha scelto il palcoscenico di Pitti Uomo per debuttare nella sporty couture. Un’evoluzione a cui la nuova controllante ha lavorato negli ultimi anni, pronta a confermare i punti di forza del brand, il suo legame con il mondo del nuoto e della vela, ma anche a raggiungere un pubblico amante delle tendenze urban e di capi performanti.
Una delle linee più note di Jaked è Hybrid, composta da capispalla realizzati in tessuto tecnico a tre strati, mentre la linea Stark combina il tessuto impermeabile imbottito con un softshell a tre strati. “A Pitti Uomo 103 – ha raccontato a Pambianconews Francesco Tripodi, Direttore Generale di Miriade – puntiamo sul progetto Armor che racchiude in una sola linea il tecnicismo e il concept stilistico identificativo di Jaked. Protagonista è il Softshell Armor, un’evoluzione del prodotto-cult del brand, il Softshell Double Layer antivento, impermeabile, termonastrato, nato per soddisfare le difficili esigenze dei team velici. Per la prossima stagione invernale si è rivestito di un interno in pile, che valorizza lo stile moderno, le linee ergonomiche e la manifattura di qualità”.
Il manager ha poi tracciato quella che sarà l’evoluzione della rete distributiva del brand: “Quando Miriade ha rilevato Jaked il marchio era retail-oriented, con circa 25 negozi sul territorio nazionale. Per scelta della governace di Miriade, abbiamo snellito il network retail, scendendo a una decina di punti vendita, affiancandovi una distribuzione wholesale di posizionamento medio-alto, in Italia e all’estero”.
Complice anche il lancio del nuovo sito web, l’azienda ha rafforzato la brand awareness in Europa. L’obiettivo futuro è la ‘conquista’ degli Stati Uniti, con un piano di sviluppo dedicato. Quanto infine all’andamento e al potenziale di Jaked, “dall’acquisizione abbiamo ‘tagliato’ una parte di fatturato che non generava marginalità – ha concluso Tripodi -. Considerando i grossi investimenti che stiamo facendo, contiamo di portare il Jaked a break even entro quattro anni”.
