La conceria di Santa Croce sull’Arno ha affidato la gestione rifiuti ad Herambiente, con un obiettivo sfidante: il 100% di recupero. A Lineapelle uno stand artistico di arredi interamente realizzati con gli scarti.
Uno stand a Lineapelle, lo scorso settembre, interamente allestito con arredi ricavati da rifiuti firmati Scart, il laboratorio del Gruppo Hera dove gli scarti industriali diventano opere d’arte. È partita così la collaborazione fra Herambiente Servizi Industriali (Gruppo Hera) e Conceria Settebello di S. Croce sull’Arno, con un obiettivo molto sfidante: arrivare al 100% di rifiuto recuperato. Per centrare il traguardo si lavora su più fronti. Ad esempio, sugli imballaggi sono state avviate raccolte differenziate per ottimizzarne la qualità e ridurne le quantità. Non solo, il materiale raccolto sarà rivenduto come materia prima seconda, stornando il costo della gestione rifiuti. Sul polietilene, inoltre, Herambiente e Settebello puntano anche sul cosiddetto ciclo chiuso. A Settebello rientra, infatti, per i nuovi imballi, PE rigenerato fornito da Aliplast, leader europeo del riciclo plastica (sempre Gruppo Hera), con una drastica riduzione della carbon footprint, certificata da Aliplast stessa. Inoltre, per quanto riguarda taniche e barattoli che contenevano coloranti e solventi, Herambiente ne cura ritiro e lavaggio e dove è possibile la rimozione efficace dei residui chimici, i contenitori si avviano al recupero plastica, o in alternativa vanno a recupero energetico. La collaborazione con Herambiente per Settebello s’inserisce nel percorso verso la sostenibilità portato avanti da tempo, come dimostra il primo Bilancio di Sostenibilità di quest’anno. La Settebello è stata, infatti, fra le prime del settore a ottenere riconoscimenti quali le certificazioni UNI EN ISO 9001 (gestione qualità), UNI EN ISO 14001 (ambientale) e il Codice di Condotta UNIC. Recentemente si sono aggiunti la registrazione EMAS, la certificazione della tracciabilità dei pellami in ingresso ICEC TS_410, il sistema di gestione sicurezza a norma UNI ISO 45001, il protocollo Leather Working Group e il claim etico “recuperiamo le nostre pelli dalla filiera alimentare” (ICEC TS 733). Infine, anche l’attestazione ICEC sull’impegno della conceria per la sostenibilità.