Martina Capriotti, co-founder dello showroom digitale Mirta, è tra le sette finaliste (l’unica del comparto moda e lusso) della 14esima edizione del Premio GammaDonna. Il riconoscimento, che verrà assegnato il 30 settembre in occasione dell’Italian Tech Week alle Ogr – Officine Grandi Riparazioni a Torino, è dedicato all’imprenditoria femminile innovativa.
Grazie agli anni trascorsi a lavorare a stretto contatto con aziende del lusso in Asia, Martina Capriotti, percependo il forte interesse per il made in Italy in Asia e l’altrettanto forte difficoltà delle aziende Italiane nell’operare in quel mercato, decide di fondare con il socio Ciro Di Lanno lo showroom digitale Mirta con l’obiettivo di rivoluzionare il settore moda, permettendo a brand contemporanei e proprietari di boutique di globalizzarsi pur mantenendo la propria natura locale, accelerando in questo modo la digitalizzazione di un mercato tradizionalmente legato alla dimensione fisica.
“È stata una bella soddisfazione essere scelte tra le sette finaliste, all’interno di un pool di donne che stanno portando innovazione nel panorama italiano dell’imprenditoria – ha raccontato Capriotti a Pambianconews. Quello che è stato riconosciuto a Mirta è sia la parte di innovazione in un settore piuttosto tradizionale e l’idea di andare a portare la digitalizzazione a corredo di un’esperienza più fisica. Il next step sarà l’Italiana Tech Week, con l’evento del 30 settembre a Torino, dove di fatto ci sarà la premiazione a sorpresa. Oltre alla vincitrice saranno assegnati anche altri tre premi e… incrociamo le dita”.
Mirta coordina attualmente un team di 60 persone, di cui il 75% sono donne, e conta sulla sua piattaforma più di 400 brand che raggiungono oltre 5mila retailer in 60 Paesi. Dalla sua fondazione nel 2019 la mission di Mirta è quella di scommettere su boutique e piccole realtà artigiane locali, preservando la diversità dello scenario fashion in ottica sostenibile.
Lo scorso luglio, inoltre, Mirta ha fatto il suo debutto nella dimensione retail fisico, con l’apertura del suo primo temporary shop-in-shop nel cuore di Firenze, all’interno della boutique Ireri, brand fiorentino di borse e accessori d’alta gamma made in Italy. Una mossa che ha suggellato per il progetto di Capriotti e Di Lanno un’integrazione sinergica alla sua vocazione digital, scelta strategicamente per permettere a brand, store owner, influencer e clienti di entrare in contatto tra loro attraverso un’esperienza di shopping ibrida.
Una strada che Mirta ha intenzione di proseguire, come anticipa la co-founder: “Quello che stiamo cercando di fare è andare a creare un’esperienza omnichannel anche nel mondo B2b. In questo senso al Mipel, con cui abbiamo rinnovato la collaborazione, abbiamo provato a estendere sempre di più questo mix tra fisico e digitale, con il lancio di una sezione di back office sviluppata appositamente con cui i brand espositori possono prendere gli ordini in fiera direttamente dal tool digitale”.