La società benefit Re3, spin off del marchio di abbigliamento e beachwear sostenibile Seay, continua il suo percorso green basato sulle funzionalità dell’omonimo modello, che propone un sistema di gestione del rifiuto tessile mirando alla riduzione dell’impatto ambientale. “Dopo aver introdotto il modello Re3 come servizio accessorio al brand Seay, ci siamo accorti che questo sistema suscitava un certo interesse anche in marchi terzi o catene distributive terze, motivo per il quale siamo andati a costituire una nuova società basata su questo tipo di servizio insieme al gruppo Sportler”, ha dichiarato a Pambianconews Alberto Bressan, fondatore di Seay.
Il valore aggiunto del sistema Re3 consiste nel raccogliere capi già utilizzati e dare loro una seconda vita in tre modi differenti sulla base delle loro caratteristiche funzionali. Questi, infatti, possono essere rivenduti come second hand, riutilizzati attraverso una donazione a persone in difficoltà o rigenerati per creare nuovi prodotti. Inoltre, il servizio genera un codice univoco che viene associato al singolo capo fornito dal cliente, il quale può rimanere costantemente aggiornato in tempo reale sulla modalità di fruizione dell’articolo spedito. Per i marchi partner della società, come Postalmarket e Sportler, Re3 diventa una leva a vantaggio della trasparenza e un papabile strumento di Crm.
“Ad oggi, oltre ai nostri partner che stanno già utilizzando il modello Re3, siamo in fase di avvio attività con dei marchi molto grandi tra cui la prima catena di fashion italiana e probabilmente anche la seconda. Stiamo, dunque, espandendo sul territorio l’accesso a questo servizio”, continua Alberto Bressan.
Il modello circolare viene adottato sia sul canale fisico, che sul canale e-commerce. Sull’e-business il tasso di conversione è più immediato e per i marchi testati si aggira intorno al 60%, quindi ogni 100 capi venduti dai partner, circa 60 generano un ritorno, che sia in re-sell, re-use o re-generate. Inoltre, la modalità di impiego del materiale cambia a seconda del posizionamento del marchio sul mercato. I marchi posizionati in segmenti alti hanno più rivendita rispetto alla rigenerazione, invece i marchi appartenenti a segmenti più bassi hanno più rigenerazione di rivendita.
“Quest’anno pensiamo di arrivare vicini al milione di euro di fatturato e poter lavorare con gruppi così grandi che si sono avvicinati al nostro modello è un segnale positivo. Inoltre, l’adozione di Re3 valorizza anche l’impegno delle aziende nel ridurre il proprio impatto ambientale”, conclude Alberto Bressan.
Segnali incoraggianti arrivano anche dalle prospettive economiche di Seay, che dalla sua fondazione ha triplicato ogni anno il suo fatturato e, grazie all’ingresso in società del gruppo Sportler, mira a raccogliere ordini per un milione di euro entro il 2022, per riuscire a raggiungere la stessa cifra di ricavi dello spin off Re3.