Primo trimestre a tinte fosche per Gap, che rivede al ribasso anche l’outlook per l’intero fiscal year. Il gruppo a stelle e strisce ha chiuso il 30 aprile i primi tre mesi del 2022 con ricavi in flessione del 13%, arrivati a 3,48 miliardi di dollari (circa 3,24 miliardi di euro) contro i 3,99 miliardi dell’anno precedente. Anche le vendite comparabili sono diminuite del 14% anno su anno.
Ma a preoccupare è soprattutto la redditività: nel quarter Gap ha registrato un rosso da 162 milioni di euro, contro l’utile da 166 milioni totalizzato nel primo trimestre del 2021. In discesa anche l’e-commerce (-17%), che vale il 39% delle vendite nette totali.
Nei tre mesi il margine lordo è stato del 31,5%, 930 punti base in meno rispetto allo scorso anno, la perdita operativa di 197 milioni di dollari e il margine operativo negativo del 5,7 per cento.
La performance non è comunque una sorpresa per la società americana, che ormai da tempo naviga in cattive acque. Il risultato, infatti, era stato preceduto da un drastico taglio delle previsioni trimestrali, negativamente trainate soprattutto dall’arrancare di Old Navy.
Alla luce del trimestre appena archiviato, Gap ora stima per l’esercizio 2022 un utile per azione compreso tra 30 e 60 centesimi, contro il range compreso tra 1,85 e 2,05 dollari e al di sotto anche del consensus Refinitiv che si attestava a 1,34 dollari, ricorda Reuters. Atteso un calo delle entrate a un ritmo da “low” a “mid-single digit”.
“I nostri risultati del primo trimestre e le prospettive fiscali aggiornate per il 2022 – ha spiegato la CEO del gruppo Sonia Syngal – riflettono principalmente i venti contrari nel settore e le sfide di Old Navy, che stanno influenzando le nostre prestazioni a breve termine. Nonostante siamo delusi di fornire risultati al di sotto delle aspettative, riteniamo di poter affrontare questo periodo di grave stop e costruire un’azienda ancora più resiliente”.