Il Covid fa tremare il mercato duty free di Hainan. La Cina è di nuovo in balìa dell’emergenza sanitaria, con un picco di contagi che raggiunge le vette del drammatico 2020, e lo spettro del lockdown torna a pesare su insegne e attività commerciali. Anche nella fortunata isola di Hainan, patria del mercato offshore che negli ultimi due anni ha conosciuto un boost senza precedenti, complice la spinta allo shopping tourism nazionale e alla ‘duty free economy’.
Tutti e tre i negozi esentasse della città meridionale di Sanya, Cnsc, Hainan Tourism Duty Free Shopping Complex e Cdf Mall, sono stati temporaneamente chiusi a partire da sabato, secondo il report di The Moodie Davitt riportato da The Business of Fashion, senza indicazioni su quando potrebbero riaprire. Per il momento ancora operativi, invece, i negozi ad Haikou invece, nel Nord dell’isola.
Le chiusura sono arrivate in seguito ai 24 contagi da Covid-19 emersi ad Hainan proprio nella giornata di sabato, che ha spinto all’attuazione delle strategie locali di controllo epidemico. A fronte dello scenario di rinnovate e aspre chiusure, si prospetta per il mercato duty free dell’area almeno un mese di sfide.
Lo ha dichiarato anche Jason Cao del sito specializzato DutyFree Expert (Dfe), si legge ancora sulla testata: “È improbabile che il flusso di passeggeri durante la Golden Week del primo maggio torni al livello dello stesso periodo dell’anno scorso”, ha affermato.
La ‘golden week’ di maggio, infatti, che coincide con la festa dei lavoratori, è alle porte, ma il suo ruolo nel calendario commerciale di evento dedicato allo shopping è messo a repentaglio dalle nuove restrizioni e dai lockdown che stanno interessando molte delle città della Repubblica Popolare.
Un’occasione che si prospetta sotto tono, soprattutto se si pensa alla ‘settimana d’oro’ cinese di ottobre 2021, a celebrazione della Festa Nazionale e anch’essa diventata una maratona per lo shopping di lusso, in cui le vendite avevano sfiorato gli 1,64 miliardi di yuan (circa 218 milioni di euro), in aumento del 75% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente e ben quattro volte superiore, con un salto del 359%, sul 2019 pre-pandemia.