Sembra riaprirsi la stagione delle Ipo fashion a Wall Street. Dopo la quotazione di Zegna dello scorso dicembre, la Borsa di New York dovrebbe vedere l’ingresso di un altro gruppo del lusso internazionale (ma con all’interno brand anche italiani). Si tratta di Lanvin Group, l’azienda di moda di lusso di proprietà del conglomerato cinese Fosun International Ltd e a cui fanno capo Lanvin, Sergio Rossi, Wolford, St. John Knits e Caruso. Il gruppo, rinominato da Fosun Fashion Group lo scorso ottobre, ha dichiarato che intende quotarsi a New York fondendosi con una Spac con Primavera Capital Acquisition Corporation, società affiliata della cinese Primavera Capital Group, una realtà di investimenti fondata dall’ex presidente di Goldman Sachs Greater China Fred Hu. La valutazione è di 1, 5 miliardi di dollari (1,36 miliardi di euro). Con quest’operazione, Lanvin Group mira a raccogliere fino a 544 milioni di dollari per finanziare le sue ambizioni di espansione globale. Dopo la quotazione, le sue azioni saranno scambiate alla Borsa di New York sotto il simbolo Lanv.
L’obiettivo del gruppo è di quasi triplicare i ricavi annuali da 333 milioni di euro a circa 1 miliardo di euro entro il 2025. “Abbiamo in programma di accelerare la crescita del nostro portafoglio attraverso uno sviluppo organico e acquisizioni disciplinate – ha dichiarato nella nota ufficiale Joann Cheng , presidente e CEO di Lanvin Group – costruendo un portafoglio globale di iconici marchi di moda di lusso che attraggono un’ampia base di clienti. Lanvin Group non solo consentirà a questi marchi di prosperare nei loro paesi d’origine, ma anche in Asia e Nord America , i più grandi mercati del lusso del mondo”. Oltre alle iniziative di crescita organica, Lanvin Group prevede di utilizzare i proventi della transazione per potenziali acquisizioni future, con un focus sui marchi di fascia alta con un ricco patrimonio di marchi e artigianato raffinato. Inoltre, nel 2022 prevede anche di lanciare un progetto di incubazione dedicato agli investimenti di minoranza in aziende in rapida crescita con punti di forza nella creatività, digitalizzazione, nonché sostenibilità e filiere intelligenti.
I rumors su una possibile Ipo di Lanvin Group si sono susseguiti dopo il cambio di nome del gruppo dello scorso autunno. A ottobre, la società aveva raccolto circa 150 milioni di dollari da una serie di nuovi investitori strategici tra cui giapponese Itochu, dal produttore di calzature di Hong Kong Stella International e dal private equity Xizhi Capital. Con l’investimento, Lanvin Group prevedeva di rafforzare la sua presenza negli Stati Uniti e in Cina e il rafforzamento del proprio portfolio con marchi di fascia lusso e premium.
Attualmente, quasi la metà delle entrate del gruppo proviene attualmente dalla regione Emea. “Oltre alle significative opportunità di crescita futura in Europa – si legge nella nota – il gruppo pone un’enfasi strategica sulla realizzazione del potenziale non sfruttato dei marchi sia in Asia che in Nord America, dove i suoi marchi sono a un punto di svolta per raggiungere una crescita futura rapida e significativa. La Grande Cina ha rappresentato il 14% delle entrate globali del Gruppo nel 2021 con il Nord America che ha contribuito per il 33% (15% escludendo St. John Knits)”.
Come aggiunge Reuters, il piano di quotazione negli Stati Uniti di Lanvin, con sede a Shanghai, potrebbe anche essere esaminato dai regolatori cinesi, che stanno rafforzando la supervisione sulle vendite di azioni offshore da parte di aziende cinesi, incluse quelle attraverso Spac. Nonostante i mercati azionari e in particolare Wall Street sia rallentato nell’ultimo anno, “alcune aziende cinesi – spiega Reuters – li vedono ancora come una scorciatoia per accedere ai mercati di capitale statunitensi”.
Lanvin Group non è l’unico gruppo di moda asiatico che sta guardando il mercato azionario statunitense per una Ipo stellare. Anche il gigante del low cost Shein da tempo sta accarezzando l’idea di una Ipo, anche se indiscrezioni di stampa riportano che, a causa della volatilità dei mercati, il progetto è stato messo in stand-by. Tra le italiane, a guardare alla quotazione Oltreoceano ci sarebbe anche Golden Goose. Restando in Europa, negli ultimi mesi sono apparse indiscrezioni di stampa su una possibile quotazione a Wall Street di L Catterton. Negli Usa si è parlato di Ipo a Wall Street per Saks Fifth Avenue per il suo spin-off Saks.com, mentre al di fuori del mondo moda, a gennaio sono emerse indiscrezioni per una Ipo di Sotheby’s sempre a Wall Street.