Cala il sipario sull’omonimo marchio della modella-stilista Alexa Chung. Secondo quanto riportato da Wwd, Chung ha deciso di porre fine all’attività del brand lanciato nel 2017; l’attuale collezione primaverile e l’ultima collaborazione con i capispalla Barbour, continueranno ad essere vendute a prezzo pieno attraverso il sito e-commerce fino al 31 marzo. L’etichetta AlexaChung non verrà gestita, né verrà venduta a terzi.
L’offerta creativa della label è sempre stata caratterizzata da linee morbide ma contemporaneamente irriverenti e quasi da maschiaccio, con riferimenti brit-pop e vintage. Dal suo esordio AlexaChung ha avuto modo di partecipare a diversi show, eventi e presentazioni tra America, Europa e Asia; ad esempio le sue collezioni hanno cavalcato le passerelle della London fashion week e sono state presentate alla settimana della moda parigina.
AlexaChung è un marchio che si posiziona in una fascia di mercato molto competitiva e basato sul canale wholesale, tra i retailer ed e-tailer in cui veniva distribuito spiccano nomi come Net-a-porter, Selfridges, Liberty, Mytheresa, The Webster, Bergdorf Goodman, Collette e Isetan. Tuttavia questa scelta potrebbe essere uno dei fattori che ha portato allo stop dell’attività: infatti la vendita wholesale può essere una strada difficile e costosa per le etichette emergenti indipendenti, motivo per cui molte start-up oggi preferiscono vendere direttamente al consumatore e commercializzare i propri marchi sui social media. Una problematica aggravatasi poi nel contesto della pandemia, che ha messo in seria difficoltà soprattutto i piccoli brand con i retailer che hanno annullato tantissimi ordini.