Era rimasto l’ultimo grande gruppo a dichiarare ufficialmente la volontà di mantenere aperti i suoi negozi in Russia. Ma adesso anche Fast Retailing ha deciso per il dietrofront dal Paese. In una nota ufficiale, il gruppo nipponico ha comunicato che: “continuando la nostra attività del marchio Uniqlo in Russia, ci è diventato chiaro che non possiamo più procedere a causa di una serie di difficoltà. Pertanto, abbiamo deciso oggi di sospendere temporaneamente le nostre attività”.
“Fast Retailing – prosegue la nota – è fortemente contrario a qualsiasi atto di ostilità. Condanniamo tutte le forme di aggressione che violano i diritti umani e minacciano l’esistenza pacifica degli individui”. Il gruppo ricorda di aver annunciato nei giorni scorsi una donazione di 10 milioni di dollari e 200mila capi d’abbigliamento e di prima necessità all’Unhcr ( l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, a sostegno delle persone costrette a lasciare il proprio paese) per supportare gli aiuti umanitari alle persone costrette a fuggire dall’Ucraina nei paesi limitrofi. “I nostri dipendenti in Europa – aggiunge – hanno aiutato a consegnare vestiti alle persone colpite in fuga dall’Ucraina. Uniqlo ha reso disponibile l’abbigliamento quotidiano anche al grande pubblico in Russia, come parte della nostra mission. Tuttavia, abbiamo recentemente affrontato una serie di difficoltà, comprese sfide operative e il peggioramento della situazione del conflitto. Per questo motivo sospenderemo temporaneamente le nostre attività. Il nostro pensiero è con le persone che stanno soffrendo oggi e faremo tutto il possibile per sostenerle in questi tempi molto tragici. Auguriamo il ritorno della pace e della stabilità il più rapidamente possibile”.