Appena dopo Lvmh, anche Kering brinda sui risultati del primo semestre. La multinazionale parigina ha chiuso la prima metà del 2021 con un balzo in avanti del 53,3% rispetto al medesimo periodo del 2020 e con un incremento del 7,7% sul 2019 pre-pandemia. Il fatturato complessivo si è attestato a 7,7 miliardi di euro mentre l’utile operativo ha raggiunto i 2,23 miliardi, dato superiore del 134,9% rispetto al primo semestre 2020 e che si avvicina ai livelli del 2019. Il margine operativo è aumentato di oltre 10 punti al 27,8%, alimentato dal recupero delle performance messe a segno da tutti i brand della scuderia. Particolarmente significativo è stato il boost del secondo trimestre, che ha messo a segno un’accelerazione del fatturato pari al +10,5% sempre sul 2019.
Le vendite generate nei negozi a gestione diretta, che hanno rappresentato circa l’80% delle vendite totali delle maison nel semestre, sono state trainate dall’ottimo slancio in Nord America e nella regione dell’Asia Pacifico, e sono complessivamente superiori del 60,1% rispetto al primo semestre 2020 e dell’11,2% rispetto ai primi sei mesi del 2019, nonostante le intermittenti chiusure che hanno interessato entrambi i primi trimestri del fiscal year. Intanto, l’e-commerce, che ha pesato per il 14% delle vendite al dettaglio totali, è cresciuto del 78,5% su base annua.
“Kering ha messo a segno ottime prestazioni nel primo semestre e ha ripreso la sua direzione di crescita forte e redditizia”, ha commentato il presidente e CEO François-Henri Pinault. “Tutte le nostre maison hanno contribuito a un forte rimbalzo del fatturato totale, che ha ampiamente superato il livello del 2019, con una notevole accelerazione nel secondo trimestre. Pur tornando a una sostanziale redditività e facendo leva sulla desiderabilità dei nostri marchi, stiamo accelerando il ritmo dei nostri investimenti nei nostri marchi e in iniziative strategiche, in particolare per migliorare l’esclusività e il controllo della nostra distribuzione. I nostri team stanno dimostrando la loro destrezza in questo ambiente in rapida evoluzione e abbiamo gli asset, le risorse e la strategia giuste per perseguire con successo il nostro viaggio”.
Relativamente alle singole fashion house, ancora una volta si conferma Gucci il motore del gruppo francese. La maison guidata da Bizzarri ha chiuso i sei mesi con ricavi per 4,47 miliardi di euro, in aumento del 50,3% a valuta costante, tornando così ai livelli pre-Covid. Le vendite generate nei negozi a gestione diretta, che rappresentano il 91% del fatturato totale della maison, sono aumentate del 59,0% e del 6,3% rispettivamente sui primi sei mesi del 2020 e del 2019. Sensibile crescita nel secondo quarter, in aumento dell’86,1% su base annua. Ma a spiccare sono soprattutto i risultati di Saint Laurent, seconda classificata in termini assoluti ma con una crescita del fatturato pari al 58,2 per cento. Medaglia di bronzo per Bottega Veneta, che ha generato ricavi semestrali pari a 707,6 milioni di euro, segnando un incremento annuale del 45 per cento.
Le altre maison, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni e i brand di orologeria, hanno registrato un aumento complessivo delle vendite del 111,3 per cento. Anche i ricavi del segmento corporate sono saliti del 72,7%, soprattutto grazie alla performance di Kering Eyewear, in rialzo del 61,8% sempre su base comparabile.