“Il 2020 ha messo alla prova Farfetch, ma grazie alle nostre solide capacità, alle nostre operations resilienti e alla massima perseveranza dei nostri oltre 5.000 ‘Farfetcher’, abbiamo tenuto testa alla sfida, consentendo ai quasi 1.400 venditori del marketplace e ai clienti di Farfetch Platform Solutions di continuare a servire milioni di consumatori di lusso in tutto il mondo”. A commentare l’andamento 2020 di Farfetch è il fondatore José Neves che, a 12 anni dal lancio della piattaforma e a due anni dall’Ipo a Wall Street, ha registrato, per la prima volta, un ebitda adjusted positivo nel trimestre al 31 dicembre scorso.
Nell’intero anno, Farfetch ha registrato ricavi in crescita del 64% a circa 1,7 miliardi di dollari (circa 1,4 miliardi di euro). Nei 12 mesi, il gross merchandise value (gmv) ha superato i 3 miliardi (+49 per cento). Nel solo Q4 i ricavi sono balzati del 41% a 540 milioni di dollari, mentre il gmv ha segnato un +43% a 1,1 miliardi, dato “record” secondo la nota del gruppo. Nell’ultimo trimestre dell’anno l’ebitda rettificato ha toccato i 10,3 milioni di dollari, contro una perdita quasi 18 milioni dello stesso periodo del 2019.
Tuttavia, la società ha registrato una perdita after tax di 2,3 miliardi di dollari per il quarto trimestre e di 3,3 miliardi per l’intero anno a causa di un “round di investimento 2020 via convertible notes”. Le azioni Farfetch sono scese nell’extended hours trading di ieri, dopo una chiusura a -4,13 per cento.
“Abbiamo superato le nostre aspettative iniziali per l’anno – ha commentato Elliot Jordan, CFO di Farfetch -, accelerando la crescita nella nostra piattaforma digitale, migliorando i margini in tutte le aree di business e registrando forti flussi di cassa operativi. Di conseguenza, abbiamo messo a segno il nostro primo trimestre in assoluto con un ebitda rettificato positivo. Le nostre partnership industriali e le alleanze strategiche, così come i nostri 1,6 miliardi di dollari di liquidità, ci posizionano bene per continuare a investire dietro le opportunità di crescita a lungo termine che vediamo nello shift digitale del settore lusso”.