Il 2020 ha registrato importanti acquisizioni di matrice industriale, come quella di Stone Island da parte di Moncler. Ma anche lo shopping di prede ‘in crisi’, come le catene Uk finite nel mirino dei player dell’e-commerce.
Nell’anno dell’emergenza sanitaria, il comparto del fashion & luxury mondiale non è stato immobile in termini di operazioni straordinarie. Anzi, la seconda metà del 2020 è stata caratterizzata da una serie di importanti M&A. In più di un caso, ad attivare un consolidamento che sta proseguendo nel 2021, è stato lo stesso Covid-19.
ACQUISTO DI SOGGETTI IN DIFFICOLTÀ
La pandemia, infatti, ha aggravato la situazione di aziende da tempo in condizioni economico-finanziarie precarie. Per tentare il risanamento, molte di queste hanno avviato procedure concorsuali secondo le leggi fallimentari proprie di ogni Paese. E i gruppi sani hanno colto l’occasione per fare shopping. Tra questi figura Sparc Group, realtà nata da una joint venture tra Abg-Authentic Brands Group e Simon Property Group, che ad agosto si è aggiudicata Brooks Brothers nella procedura di vendita dopo aver aumentato la propria offerta da 305 milioni a 325 milioni di dollari. Il brand aveva avviato la procedura prevista dalla normativa Chapter 11 presso la Sezione fallimenti del Tribunale statunitense del Delaware agli inizi di luglio. In Italia, a fine anno Ovs è scesa in campo per Stefanel (in amministrazione straordinaria dal 2019) presentando un’offerta vincolante volta all’acquisizione del brand e di 23 punti vendita diretti situati nei centri storici di alcune delle principali città italiane, per un valore di 3,2 milioni di euro. A fine gennaio 2021, invece, il Tribunale di Mantova ha concesso a Corneliani la proroga del concordato in bianco fino al 15 aprile, dopo che lo stesso era scaduto il 15 dello stesso mese. E, con l’ok del Tribunale, è uscito allo scoperto Marco Boglione, presidente e fondatore di BasicNet, quale pretendente per l’acquisizione. La proroga infatti concederà all’imprenditore il tempo per valutare la fattibilità dell’operazione.
In Uk, protagonisti del consolidamento sono stati i player inglesi dell’e-commerce, che hanno messo le mani sulle più note insegne brick-and-mortar del Paese, da tempo in crisi. È stato il caso di Boohoo che, a fine gennaio 2021, ha ufficializzato l’acquisizione di Debenhams per 55 milioni di sterline e poi quella di Dorothy Perkins, Wallis e Burton, gli ultimi marchi rimasti dal fallimento del gruppo Arcadia. L’accordo da 25,2 milioni di sterline include la proprietà dei brand e le attività online, ma non la rete di 214 negozi. È Asos, invece, ad aver rilevato il grosso di Arcadia, con l’acquisto dei marchi Topshop, Topman, Miss Selfridge e Hiit, rilevati per 265 milioni di sterline, cui si aggiungono altri 30 milioni per gli stock.
ACQUISIZIONI INDUSTRIALI
Negli ultimi mesi non sono mancate le acquisizioni avvenute a prescindere dalle difficoltà economiche delle aziende. Una fra tutte, quella di Stone Island da parte di Moncler. Con questa operazione, dal valore di 1,15 miliardi di euro, uniti dalla filosofia ‘beyond fashion, beyond luxury’, i due brand italiani rafforzeranno infatti la loro capacità di essere interpreti delle evoluzioni dei codici culturali delle nuove generazioni consolidando il loro posizionamento all’interno del segmento del nuovo lusso. A livello internazionale, Vf Corporation ha acquistato Supreme: l’operazione per il controllo del 100% della label fondata da James Jebbia si è conclusa con un prezzo di acquisto base aggregato di 2,1 miliardi di dollari. L’acquisto servirà a Vf per accelerare la trasformazione del suo modello di business iper-digitale, incentrato sulla vendita al dettaglio e sul consumatore. Per il momento sono solo indiscrezioni, invece, le voci che vorrebbero l’imprenditore Renzo Rosso, patron del gruppo Otb, interessato ad ampliare il suo portafoglio di marchi con la griffe Jil Sander, attualmente in orbita a Onward Holdings che ha rilevato il marchio nel 2008 dalla società di private equity Change Capital Partners per 167 milioni di euro.
Con l’inizio dell’anno nuovo si è conclusa anche una delle operazioni più discusse, quella tra Lvmh e Tiffany, annunciata nel novembre 2019 e che nel corso del 2020 è passata attraverso uno scontro legale tra i due gruppi. Già ad ottobre, però, l’azienda newyorkese di gioielleria aveva accettato la nuova proposta d’acquisto del colosso di Bernard Arnault, che ha abbassato l’offerta a 131,5 dollari per azione, dai 135 dollari originariamente pattuiti. In questo modo, Lvmh ha ottenuto uno sconto del 2,5% sull’offerta iniziale, che si traduce in una somma attorno ai 400 milioni di euro.
ACQUISIZIONI DI FONDI
Tra i deal più importanti da parte di fondi, si annovera quello avvenuto a novembre da parte di Made in Italy Fund, il fondo di private equity gestito e promosso da Quadrivio & Pambianco, che ha rilevato la quota di controllo di GCDS, brand di moda fondato nel 2015 dai fratelli Giuliano e Giordano Calza, rispettivamente creative director e CEO. L’operazione di investimento e l’ingresso di Made in Italy Fund si pone come obiettivo quello di sostenere ulteriormente lo sviluppo del business, attraverso la promozione di una strategia omnichannel finalizzata al rafforzamento della distribuzione privilegiando il mercato asiatico e americano, nonché a implementare ulteriormente lo sviluppo del canale on-line. È ammontato a circa 80 milioni di euro, invece, il debutto di Exor nella moda. La holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann ha rilevato a dicembre la maggioranza di Shang Xia, brand cinese nato dalla collaborazione tra Hermès e la designer cinese Qiong Er Jiang. Hermès, che ha accompagnato il brand nella sua prima fase di sviluppo, rimarrà come azionista rilevante insieme a Exor e alla fondatrice.