Il consiglio di amministrazione di Ferragamo Finanziaria, società controllante di Salvatore Ferragamo, nella riunione del 18 gennaio scorso, ha preso atto delle dimissioni del ragionier Giuseppe Anichini (che, spiega la nota ufficiale, “ha un legame storico con la famiglia Ferragamo avendo lavorato nel gruppo fin dagli anni Sessanta”) da membro del cda. Il board ha proposto all’unanimità di nominarlo presidente d’onore e, allo scopo, ha convocato l’assemblea dei soci, a cui spetta tale nomina.
“Sempre all’unanimità – proseguie la nota -, il consiglio di amministrazione di Ferragamo Finanziaria ha cooptato il dottor Claudio Costamagna quale membro del consiglio, in sostituzione del ragionier Anichini”.
Il cda di Ferragamo Finanziaria comunica inoltre che, in vista della scadenza di marzo per il deposito della lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione della maison Salvatore Ferragamo, ha iniziato le valutazioni in merito alla nuova governance. Il cda di Salvatore Ferragamo è infatti in scadenza ad aprile, con l’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2020.
Ferragamo Finanziaria ha manifestato “un unanime orientamento per la riduzione del numero dei consiglieri della controllata attribuendo, secondo le best practices, un maggiore spazio a quelli indipendenti”. L’organo collegiale ha infine precisato che il nuovo presidente della Salvatore Ferragamo Spa non sarà esecutivo e ha dato incarico a una primaria società di executive search di selezionare e proporre i componenti per il nuovo consiglio di amministrazione.
Secondo quanto reso noto lo scorso novembre, nei primi nove mesi 2020, la griffe toscana ha realizzato ricavi consolidati pari a 611 milioni di euro, in calo del 38,5% a tassi di cambio correnti rispetto ai 994 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Il calo era stato del 46,6% nel primo semestre 2020. L’ebitda è diminuito del 67,9%, passando dai 243 milioni di euro dei primi nove mesi dell’esercizio 2019, a 78 milioni di euro, con un’incidenza percentuale sui ricavi del 12,7% rispetto al 24,4% dello stesso periodo dello scorso anno.
I ricavi del terzo trimestre 2020 hanno registrato un calo del 18,9% a tassi di cambio correnti con ebit positivo per 4 milioni di euro, in netta ripresa rispetto al secondo quarter, quando la flessione era stata del 60,1 per cento.