Eurozona, il Pil rimbalza nel terzo trimestre (+12,5%)

Nel terzo trimestre del 2020, il Pil destagionalizzato è aumentato del 12,5% nella zona euro e dell’11,5% nella Ue rispetto al trimestre precedente. È quanto emerge dalle stime di Eurostat, che confermano il periodo di ripresa tra la prima e la seconda ondata del Covid. Secondo l’ufficio statistico dell’Unione europea, si tratta del più forte aumento osservato dall’inizio della serie temporale nel 1995 e di un rimbalzo dal secondo trimestre del 2020, quando il Pil era sceso dell’11,7% nell’area dell’euro e dell’11,3% nella Ue.
A livello geografico, Francia (+18,7%), Spagna (+16,7%) e Italia (+15,9%) hanno messo a segno gli incrementi più consistenti, al contrario di Grecia (+2,3%), Estonia e Finlandia (+3,3% ciascuna), e Lituania (+3,8%) che hanno registrato gli aumenti più bassi.
Su base annua si registra, tuttavia, un calo. Nel confronto con lo stesso trimestre del 2019, tra luglio e settembre il Pil dell’area euro risulta in calo del 4,3% e quello della Ue del 4,2%, un dato che rappresenta comunque una ripresa parziale dopo il calo rispettivamente del 14,7% e del 13,9% toccato nel trimestre precedente.
Qualche spiraglio anche sul fronte dell’occupazione. Il numero di occupati è aumentato dell’1% nell’area dell’euro e dello 0,9% nell’Ue nel terzo trimestre del 2020 rispetto al trimestre precedente. Anche in questo caso, Eurostat precisa che si tratta del tasso di aumento maggiore dall’inizio della serie statistica nel 1995. Nel secondo trimestre il numero degli occupati era calato del 3% e del 2,8%, rispettivamente nell’area dell’euro e nella Ue. Rispetto allo stesso trimestre del 2019, però, l’occupazione è diminuita del 2,3% nell’area dell’euro e del 2% nella Ue. Nello specifico, i Paesi che hanno visto una crescita dell’occupazione più forte, rispetto ai tre mesi precedenti, sono stati l’Irlanda (+3,3%), la Spagna (+3,1%) e l’Austria (+3%).