Tiffany cala meno del previsto nel Q3. A brillare sono ancora Cina e online

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Crescono gli utili di Tiffany & Co in uno dei suoi ultimi bilanci trimestrali prima che si completi l’acquisizione da parte di Lvmh. Nel terzo trimestre dell’anno infatti il gruppo newyorkese della gioielleria ha registrato profitti in aumento del 52% a 119 milioni di dollari (circa 100 milioni di euro), a fronte di ricavi in leggera flessone (-1%) per un miliardo di dollari. Quest’ultimo dato ha battuto la previsione di 980,71 milioni di dollari del consensus Refinitiv. Dall’inizio dell’anno al 31 ottobre scorso le vendite di Tiffany hanno perso 25 punti percentuali, scendendo a 2,3 miliardi, mentre gli utili si sono assottigliati da 340 a 86 milioni di dollari. “Abbiamo sperimentato un terzo trimestre solido, il che la dice lunga sulla forza a lungo termine del marchio Tiffany e ci dà fiducia mentre entriamo nel cruciale periodo delle feste natalizie”, ha dichiarato il CEO di Tiffany & Co, Alessandro Bogliolo.
Nel Q3, la divisione Jewelry Collections ha messo a segno un aumento del 7%, il settore Engagement Jewelry ha assistito a una diminuzione del 6%, mentre la categoria Designer Jewelry ha registrato un -6 per cento. Guardando ai mercati in cui l’azienda è presente, segno più solo per l’Asia-Pacific, dove la performance registra un +30% (la sola Cina Continentale balza di un +70%), mentre perdono terreno i ricavi nelle Americhe (-16%), in Giappone (-8%) e in Europa (- 6 per cento).
Il numero uno dell’azienda è poi entrato nel merito della performance del canale e-commerce che ha messo a segno un +92%, portando l’incidenza del digitale sul fatturato totale al 12 per cento. “Inoltre – ha spiegato Bogliolo – nel terzo trimestre abbiamo assistito a un aumento di un’altra metrica importante, il prezzo medio unitario al dettaglio, in risposta alle nostre iniziative strategiche progettate per concentrare i consumatori sui nostri prodotti migliori, sia online che nei nostri negozi”. L’importanza strategica del canale e-commerce per le maison di gioielleria è al centro di un più ampio scenario, in uscita sul prossimo numero di Pambianco Magazine.
Il CEO di Tiffany & Co ha concluso il suo commento ai dati trimestrali con un “non vediamo l’ora di sorprendere e deliziare i nostri consumatori durante le festività natalizie e di completare con successo il merger con Lvmh all’inizio del 2021″. Alla fine di ottobre, il numero uno del lusso mondiale ha infatti annunciato il raggiungimento dell’accordo per l’acquisizione dell’azienda newyorkese di preziosi a 131,5 dollari per azione, meno dei 135 dollari originariamente pattuiti. Il nuovo accordo valorizza Tiffany & Co 15,96 miliardi di dollari. La fusione dovrebbe concludersi, appunto, all’inizio del nuovo anno. L’operazione (che aveva subìto un brusco arresto lo scorso settembre, con il contestuale avvio di una battaglia legale tra le due parti) permette a Lvmh di rafforzarsi nel segmento della gioielleria, mercato globale da 20 miliardi di dollari nel 2019.