El Corte Inglés, tra giugno e agosto, ha registrato un margine operativo lordo (ebitda) positivo, pari a 64 milioni di euro. Il fatturato si è attestato a 2,8 miliardi di euro, con un utile lordo di 811 milioni di euro. Come riportato dalla società, le vendite al dettaglio sono rimaste “praticamente stabili” nei tre mesi considerati, calcolando un calo del 12,9% su base annua, motivato dal “minor afflusso di turisti, sia nazionali che internazionali”. L’impatto della pandemia si è fatto sentire “soprattutto sulle attività legate al turismo”, come l’area Viajes, che rappresenta la divisione più colpita, con una riduzione del fatturato di oltre il 90 per cento.
Il margine sulle vendite è aumentato di 170 punti base, al 26,7 per cento. E dopo i primi tre mesi dell’anno condizionati dalla chiusura dei negozi (ad eccezione di quelli dedicati al cibo e ai servizi essenziali), da giugno ad agosto il gruppo ha generato 679 milioni di euro “grazie al miglioramento delle vendite, all’impatto positivo dei risparmi sui costi e alla gestione degli acquisti, nonché ad altre misure e azioni complementari”.
Nel semestre l’azienda ha realizzato un giro d’affari di 4,5 miliardi di euro (-41%) e un ebitda negativo di 131 milioni. L’indebitamento finanziario netto alla fine di agosto è stato di 3,3 miliardi di euro. Si apprende dalla nota che il gruppo, durante la pandemia, ha rafforzato la propria flessibilità finanziaria, “ottenendo un significativo aumento della liquidità e una riduzione delle spese”, e allo stesso tempo ha potenziato il business online e la strategia omnicanale. Ciò ha permesso di “mantenere e persino aumentare” la quota di mercato in alcuni segmenti specifici come il cibo e la casa.
Guardando alla seconda metà dell’esercizio fiscale, El corte Inglés si dice ottimista sulle performance del periodo natalizio, in cui si concentra gran parte delle vendite dell’anno.