Stuart Weitzman saluta Milano. Il brand di calzature del gruppo Tapestry ha chiuso pochi giorni fa il suo store in via Sant’Andrea, nel cuore del Quadrilatero. La boutique di circa 270mq era stata inaugurata nel 2013 e aveva un valore architettonico speciale, essendo stata realizzata dalla archistar Zaha Hadid. Secondo quanto risulta a Pambianconews la maison sarebbe in procinto di chiudere tutti i punti vendita monobrand europei per concentrarsi sul mercato wholesale e digital.
Attualmente la label è guidata dal CEO e brand president Giorgio Sarné, insieme al direttore creativo Edmundo Castillo.
Tapestry, che oltre a Stuart Weitzman controlla i marchi Coach e Kate Spade, ha chiuso i dodici mesi terminati il 27 giugno con un fatturato di 4,9 miliardi di dollari (4,13 miliardi di euro al cambio di oggi), in calo del 18% dagli oltre 6 miliardi dell’anno precedente. Dimezzati, inoltre, i ricavi nel quarto trimestre 2020 con vendite nette per 714 milioni di dollari, in calo del 52%, rispetto alla cifra di 1,5 miliardi di euro del medesimo periodo dello scorso anno. Il rosso ha raggiunto i 293 milioni di dollari. Dopo 14 anni nel ruolo di chairman e neanche uno in quello di CEO, a luglio Jide Zeitlin ha rassegnato le dimissioni dal gruppo e dal cda per motivi personali, con effetto immediato. Al suo posto, è subentrato il direttore finanziario Joanne Crevoiserat, con la carica di interim CEO, mentre Susan Krop ricopre la carica di presidente del cda.