Un 2019 chiuso in modo molto positivo e un 2020 segnato, come per l’intero settore, dalle incertezze legate alla crisi innescata dalla Pandemia Covid-19. Cariaggi, azienda marchigiana attiva nella produzione di filati in cashmere e lane pregiate per un mercato d’alta gamma, presenta la collezione A/I 2021-22 affiancando ai campionari fisici anche un format digitale, pronta a raggiungere oltre 1.200 clienti in tutto il mondo. Tra i mercati più importanti per l’azienda ci sono Stati Uniti, Cina, Giappone ed Europa, per una quota export che supera il 40 per cento. “La presentazione della collezione – ha raccontato Cristiana Cariaggi, membro del CDA di Cariaggi – rispetta le stesse tempistiche dettate, solitamente, dalla nostra presenza alla fiera di Pitti Filati. Lo sforzo produttivo e di organizzazione dell’azienda, dopo una fase senza precedenti come quella vissuta nei mesi scorsi, è stato notevole e ci ha permesso di confermare l’elevata qualità delle nostre proposte”.
Per l’A/I 2021-22 Cariaggi ha presentato la collezione Bliss/Beatitudine che unisce diverse gamme di colore e variazioni di trame delicate, “che – si legge nella nota – contribuiranno a infondere l’eleganza più eterea di spirito edonistico”. Trame ispirate a pelli animali, altro tema fondamentale e in continua evoluzione di Cariaggi, si concentrano su una famiglia di Bouclé con superfici pelose o pettinate. Il pelo di cammello fa il suo ingresso nella collezione e completa questa famiglia di colori teneri con le tonalità naturali di beige. Presenti, inoltre, la vicuña e il cashmere organico.
La sostenibilità, sia in ambito dei processi che di forte legane con il territorio di appartenenza, si conferma focus di primaria importanza per Cariaggi: negli anni l’azienda ha infatti ridotto il consumo di energia per unità di prodotto, il consumo di acqua e l’emissione di Co2 nei processi. Anche il nuovo polo produttivo avviato nel 2019, uno spazio di 15 mila metri quadrati, potenzia i processi aziendali nell’ottica di un controllo sempre maggiore dell’impatto ambientale.
“Il periodo di emergenza che ci siamo lasciati alle spalle – ha concluso Cristiana Cariaggi – ci ha ulteriormente spinti a riflessioni su questo tema e su una migliore gestione dei processi e del reperimento dei materiali. Ad oggi è difficile fare previsioni sulla ripresa del settore, nel 2020 il calo del fatturato potrebbe essere nell’ordine del 30 per cento. A renderci ottimisti è la graduale ripartenza di numerosi clienti in Europa e Asia, a cui speriamo si affianchi presto il mercato americano”.