Un passo in avanti per Safilo, dopo che il Ministero dello sviluppo economico (Mise) ha ratificato le intese siglate nelle sedi locali per le vertenze relative agli stabilimenti di Martignacco (Udine), Longarone (Belluno) e per la sede di Padova.
Procedendo con ordine, gli accordi prevedono l’applicazione della cassa integrazione straordinaria per Martignacco, soluzione che avrà decorrenza a partire dal 1° luglio 2020 e che sarà accompagnata da un sistema di incentivi per favorire l’esodo volontario dei lavoratori e l’impiego di un advisor per la reindustrializzazione del sito produttivo, senza alcuna preclusione di settore per il possibile acquirente.
A Longarone, invece, è prevista l’applicazione di un contratto di solidarietà per 12 mesi rinnovabile e uno schema di incentivazione alle uscite volontarie. In questo contesto, recita la nota diffusa dall’azienda, “la Regione Veneto, con il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali, si è impegnata ad attivare, a seguito degli Stati Generali dell’Occhialeria, una serie di azioni volte alla preservazione e valorizzazione del patrimonio di competenze settoriali”.
Infine, per quanto riguarda la sede di Padova e la gestione dei suoi cinquanta esuberi, l’accordo prevede l’apertura di una mobilità volontaria con un incentivo all’esodo. Nel caso in cui non si dovesse raggiungere il numero prestabilito, la società si riserverà di aprire una procedura successiva volta al raggiungimento dell’azione di efficientamento necessaria.
“Nonostante la situazione complessa, tutte le parti si sono impegnate per il buon esito della trattativa e alla fine il senso di responsabilità ha prevalso”, commenta Angelo Trocchia, amministratore delegato del gruppo veneto dell’occhialeria, aggiungendo che si tratta del “primo passo per assicurare un futuro solido all’azienda e per poterci concentrare su un piano di sviluppo che, superata questa emergenza in corso, possa consentici di tornare a crescere”.