Vf Corporation manca le stime nel terzo trimestre e rivede a ribasso l’outlook per l’intero anno fiscale. Il gruppo ha infatti registrato, nel periodo, ricavi in crescita del 5% a quota 3,38 miliardi di dollari (circa 3,05 miliardi di euro), mancando le stime di 3,425 miliardi di Zacks. A pesare sul risultato, la scarsa domanda riscontrata per il brand Timberland le cui vendite nel Q3 sono diminuite del 5 per cento. Meglio, invece, i risultati di Vans (+12%), The North Face (+8%) e Dickies (+13 per cento).
Alla luce dei risultati trimestrali, il gruppo ha rivisto, a ribasso, l’outlook per l’intero anno fiscale. Ora infatti si attendono ricavi per circa 11,75 miliardi di dollari, contro gli 11,8 miliardi attesi in precedenza. Infatti, i ricavi per il segmento outdoor dovrebbero crescere del 4% (prima la stima era del 5%), quelli dell’active dell’8% (prima la forchetta era 8-9 per cento) mentre quelli del segmento work dovrebbero aumentare dell’1% (prima tra il 2-3 per cento). L’utile per azione adjusted dovrebbe attestarsi a quota 3,3 dollari, contro la precedente guidance di 3,32 – 3,37 dollari.
Il titolo del gruppo ha chiuso la seduta borsistica di ieri con un calo del 9,69 per cento.
Secondo una nota di alcuni giorni fa, inoltre, Vf Corporation starebbe considerando “alternative strategiche” per alcuni brand appartenenti al segmento ‘work’, e nello specifico quelli ‘occupational’, ovvero Red Kap, Vf Solutions, Bulwark, Workrite, Walls, Terra, Kodiak, Work Authority e Horace Small, i quali generano circa 865 milioni di dollari e quindi circa il 50% dei ricavi del segmento work. Non saranno oggetto della revisione i brand Dickies e Timberland. La revisione rientra nella strategia di trasformare Vf in un gruppo sempre più orientato al mondo dei consumatori e retail.