Crolla il valore del real estate americano collegato al retail. Tra gli esempi più significativi c’è quello del building di Saks Fifth Avenue, al 611 della più nota arteria newyorkese dello shopping, valutato, secondo quanto riferito dalla controllante Hudson’s Bay a Bloomberg, 1,6 miliardi di dollari (circa 1,4 miliardi di euro), contro i 3,7 miliardi di cinque anni fa. Tra le ragioni del declino del valore dell’immobile, si legge sull’agenzia di stampa Usa, ci sono le performance di vendita della stessa insegna, l’andamento dei canoni d’affitto nella Fifth Avenue e, ovviamente, la situazione del retail a stelle e strisce.
Il mese scorso, dopo settimane di trattative, Hudson’s Bay (Hbc) ha annunciato che non sarà più una public company. Un pool di azionisti della parent company di Saks Fifth Avenue ha infatti raggiunto un’intesa con il board della società per rilevare le quote del gruppo non ancora in loro possesso al prezzo di 10,30 dollari canadesi per azione. Il deal valuta il retailer 1,9 miliardi di dollari canadesi (1,3 miliardi di euro). A guidare il gruppo di investitori è Richard Baker, chairman di Hudson’s Bay, affiancato da società come Rhône Capital, WeWork Property Advisors, Hanover Investments e Abrams Capital Management.
Nel 2014, lo stesso Baker aveva definito lo store di Saks sulla Quinta Strada “l’immobile retail di maggior valore al mondo”. Rispetto a cinque anni fa, però, la situazione del real estate commerciale in America è completamente cambiata, colpita da un’ondata di chiusure. Secondo i dati diffusi da Coresight Research, a novembre di quest’anno le dismissioni sono già il 55% in più rispetto all’intero 2018. Alla fine del 2019 il totale delle chiusure in America sarà di circa 12mila unità.
Una nota di Cbre ripresa da Bloomberg, inoltre, spiega che gli affitti sulla Fifth Avenue hanno registrato un calo del 18% rispetto “al picco raggiunto nel 2015”.