Il mercato europeo del fashion online potrebbe essere più maturo di quanto ipotizzato fino ad ora e, di conseguenza, performance di crescita nell’ordine del 20-25% per e-tailer come Zalando e Asos avrebbero le ore contate. A dirlo è Morgan Stanley che, con una nota diffusa nei giorni scorsi, ha tagliato il target price di alcuni tra i più noti player europei dell’e-commerce di moda. A suonare come campanello d’allarme, nell’analisi condotta dalla banca d’affari newyorkese, è stato il profit warning lanciato lo scorso dicembre da Asos. A fine anno la piattaforma nata nel 2000 aveva infatti parlato di una “significativa recessione a novembre”, tagliando le stime sull’intero esercizio fiscale, con vendite in crescita del 15% (contro la forchetta del 20-25% prevista in precedenza) e un ebit margin del 2% (contro il 4% precedentemente annunciato).
La prudenza di Asos, spiega la nota di Morgan Stanley, “ha sorpreso il mercato, ma riteniamo che dietro nasconda più che un mese di novembre povero dal punto di vista degli affari. Crediamo che Asos negli ultimi anni abbia dovuto investire molto per continuare a crescere e separare la sua strada da Zalando, che ha lanciato ben due profit warning nella seconda metà del 2018. Entrambi i gruppi da quattro anni crescono oltre le attese del mercato, ma ciò è avvenuto a costo di onerosi investimenti e più poveri flussi di cassa”.
A questi dati si aggiunge, inoltre, il rallentamento della crescita di Boohoo e di Missguided. “I giorni dell’aumento del 20-25% dei ricavi – continuano gli analisti di Morgan Stanley – sono finiti da un pezzo. Con una curva di maturazione del settore che appare più ripida di quanto si pensasse, riteniamo che le previsioni di mercato sia sulla crescita sia sulle leve operative siano troppo ambiziose”.
La banca d’affari ha dunque tagliato il rating di Zalando da un ottimistico “overweight” a “equalweight”, ovvero in linea con il mercato, abbassando il target price da 44 a 30 euro. In linea con quella di Zalando, la raccomandazione associata a Boohoo, mentre Asos è etichettato come “underweight”, con una performance prevista peggiore del mercato.
“Il fatto – si legge su Business Insider – è che le big del settore cominciano ormai a realizzare numeri importanti, ragion per cui continuare a migliorarsi diventa sempre più difficile. Basti pensare a Zalando, per la quale crescere del 25% quest’anno, notano da Morgan Stanley, significherebbe aumentare le vendite di circa 1,5 miliardi di euro. Tanto per avere un termine di paragone, H&M realizza 1,3 miliardi di euro di ricavi nel solo Regno Unito. In altri termini, per crescere del 25%, Zalando dovrebbe aumentare il giro di affari di più di quanto H&M venda nell’intero Regno Unito. Una missione certamente non semplice da compiere”.
Per Morgan Stanley è dunque difficile che gli e-tailer di abbigliamento possano sostenere ritmi di crescita del 20% annuo e, a contempo, mantenere buoni livelli d marginalità.