Expo Riva Schuh ha archiviato la sua edizione numero 91 con circa 13 mila ingressi di buyer, in linea con le aspettative della vigilia. Organizzata a Riva del Garda (Trento) dal 12 al 15 gennaio, la fiera dedicata alle calzature rappresenta la principale piattaforma europea per gli ordinativi della grande distribuzione a caccia di novità stagionali, in questo caso per l’autunno-inverno 2019-20. Sono stati 1.469 gli espositori della manifestazione, di cui 1.207 realtà straniere con la Cina quale prima nazione rappresentata. Contemporaneamente si è tenuta la seconda edizione di Gardabags, nuovo format dedicato alla pelletteria di fascia media e medio/alta per completare l’offerta dando più spazio ai produttori italiani, per posizionarsi su un livello ideale di lusso accessibile.
“Crediamo fermamente in questa manifestazione e nel suo potenziale di hub internazionale della calzatura e della pelletteria – commenta il presidente di Riva del Garda Fierecongressi, Roberto Pellegrini – e per questa ragione stiamo lavorando a una sempre più accurata selezione dell’offerta, completata anche dal comparto borse con Gardabags, a servizi innovativi e al rinnovamento degli spazi espositivi”. In particolare, ha spiegato a Pambianconews il direttore generale della manifestazione, Giovanni Laezza, entro il 2022 dovrebbero terminare i lavori di ampliamento del Palafiere, struttura principale del sistema di ‘fiera diffusa’ che caratterizza Riva del Garda, con il coinvolgimento anche del Centro Congressi, del Palavela e dei numerosi hotel presenti in città trasformati per l’occasione in showroom dei marchi di scarpe. “Entro tre anni avremo a disposizione 15mila metri in più – racconta Laezza – e li utilizzeremo per premiare gli espositori attualmente presenti nelle infrastrutture, poiché da anni sopportano disagi e dobbiamo innanzitutto dar loro uno spazio più idoneo. Ci sono poi le richieste di ampliamento di molti stand, le liste di attesa e perciò non avremo problemi a occupare i futuri spazi”.
Riva del Garda si pone sempre più come evento pensato per soddisfare le richieste della distribuzione europea legata al mass market e finisce inevitabilmente per essere l’hub dei produttori cinesi e in generale degli asiatici per l’Europa, in linea con i dati produttivi internazionali citati dallo stesso Laezza durante l’inaugurazione: su 23,5 miliardi di paia prodotte nel mondo, l’86% proviene dall’Asia, che oggi peraltro rappresenta anche il principale mercato di consumo con una quota del 55% sul totale. Expo Riva, pertanto, non può essere una manifestazione rappresentativa del made in Italy calzaturiero semplicemente perché la quota produttiva italiana, pur significativa in valore, è diventata irrisoria in quantità (circa 190 milioni di paia prodotte); ciononostante, gli italiani sono secondi solo ai cinesi come numero di espositori e restano il punto di riferimento dello stile e delle tendenze. Nella pelletteria è diverso, perché si tratta di un prodotto valorizzante per il consumatore che quindi è disposto a spendere di più per una borsa, e questa è la ragione per cui a Gardabags si cerca di sostenere la partecipazione dei marchi italiani, che hanno rappresentato circa la metà degli espositori.
“Esponiamo a Gardabags perché abbiamo introdotto una linea di prezzo accessibile, pensata per le grandi catene internazionali”, afferma Francesca Orlandi, esponente di seconda generazione della pelletteria Valentino Orlandi, marchio affermato in Giappone, Russia e Medio Oriente. “C’è un rallentamento dell’export verso gli Stati Uniti a causa delle tensioni internazionali e dobbiamo pertanto aumentare le vendite in nord Europa, con collezioni realizzate per questa tipologia di clientela”, afferma Rosario Merola della pelletteria Officina Artigiana di Napoli. “Cerchiamo mercati disposti a inserire i prodotti realizzati nel distretto dell’Abruzzo, dandoci la possibilità di entrare come una nicchia all’interno della loro offerta”, afferma Francesco Palandrani, presidente del Consorzio Atea composto da 50 aziende, 6 delle quali hanno partecipato a Gardabags.