Si è spento ieri, all’età di 80 anni, il conte Pietro Marzotto. Era ricoverato da qualche giorno all’ospedale di Portogruaro (Ve), dove risiedeva da alcuni anni, per complicazioni cardiache e polmonari. Figlio del conte Gaetano Marzotto, e ultimo di sette fratelli, aveva guidato il gruppo tessile di Valdagno (Vi) per 16 anni (dal 1982 al 1998) e aveva ricoperto anche il ruolo di vicepresidente di Confindustria. A lui si deve l’intuizione di diversificare le attività del gruppo di famiglia, dal tessile alla confezione e il merito di aver trasformato l’azienda in una multinazionale. Fece tutta la gavetta prima di diventare imprenditore fra i più noti d’Italia: semplice operaio negli stabilimenti di Mortara e Valdagno, nel 1971 era diventato direttore delle attività tessili della famiglia; l’anno dopo amministratore delegato, nel 1980 vicepresidente esecutivo. Nel 1991, la Marzotto acquisisce la tedesca Hugo Boss, alla quale verrà poi dato un ulteriore rilancio nel 2002 quando il gruppo rileva dalla Hdp dei Romiti la maison Valentino, risanandola e quotandola in Borsa separatamente nel 2005 (mantenendone la maggioranza). Da parecchi anni il conte Pietro non era più coinvolto direttamente nella gestione del gruppo di famiglia.