Da quasi 2,5 milioni di dollari ad appena 370mila. Queste le cifre del downgrade che ha per protagonista il giro d’affari dei prodotti a marchio Donald Trump. Secondo uno studio pubblicato dal The Washington Post, nel 2015 il miliardario americano aveva in essere ben 19 contratti di licenza con aziende produttrici di cravatte, apparel, profumi, underwear, arredamento e altre svariate categorie merceologiche. Oggi la ‘firma’ del Presidente degli Stati Uniti è rimasta unicamente su lenzuola per il mercato latino americano con HomeStudio, e su arredi in tandem con l’azienda turca Dorya, produttrice della Donal Trump Home Collection.
L’impero legato al merchandising di Trump aveva registrato un’impennata considerevole ai tempi del talent show televisivo The Apprentice. In concomitanza con la nomina a Presidente, Trump aveva dichiarato il suo allontanamento dai business personali. Ciò nonostante, l’anno scorso è stato inaugurato il sito e-commerce TrumpStore.com, gestito dalla The Trump Organization, in cui è possibile trovare soprattutto prodotti legati al mondo del golf. Contattati dal quotidiano americano. alcuni ex licenziatari hanno dichiarato che i rapporti con il Presidente milionario si sono chiusi a causa di divergenze politiche, dell’altalenante reputazione di Trump o, semplicemente, per il mancato rinnovo delle licenze.