Hermès si conferma ‘normale’ e chiude il 2017 con vendite in crescita del 7% (+9% a cambi costanti) a 5,45 miliardi di euro. La griffe francese, insomma, rimane nell’ambito dell’incremento single digit, dimenticando la doppia cifra, almeno nei ricavi, come lo stesso gruppo aveva anticipato a fine 2016. La performance è stata positiva in tutte le aree geografiche, con Asia (escluso Giappone) a +11%, Giappone a +4%, Americhe ed Europa a +8 per cento. A livello delle categorie di prodotto, i leather goods e la selleria guadagnano 10 punti percentuali, gli accessori e il ready-to-wear crescono del 9%, mentre la divisione tessile e gli orologi segnano, rispettivamente, un +6% e un +1 per cento. A +10%, infine, la divisione profumi. Nel solo quarto trimestre l’incremento generale del fatturato è stato del 5%, in rallentamento, sottolinea Reuters, rispetto ai tre mesi precedenti (+10 per cento). Hermès pubblicherà i risultati completi d’esercizio il prossimo 21 marzo. Gli utili operativi, si legge nella nota ufficiale, dovrebbero confermarsi in linea con con quelli della prima meta d’esercizio, complici gli effetti positivi delle coperture sui cambi e efficienza dei siti produttivi del gruppo. La maison francese aveva archiviato la prima metà dell’anno con profitti netti in crescita dell’11% a 605 milioni di euro e utili operativi in progressione del 13% a 931 milioni (salendo al 34,3% delle vendite, contro il 33,9% dello stesso periodo del 2016). Nel medio termine, evidenzia l’outlook della griffe, il gruppo dovrebbe continuare a crescere a cambi costanti, nonostante le incertezze economiche, politiche e valutarie mondiali.