L’economia lombarda torna a correre non solo nel settore dei servizi, ma anche nel campo industriale. È quanto emerge dall’Indagine congiunturale dell’industria e dell’artigianato manifatturieri in Lombardia per il quarto trimestre 2017, effettuata su un campione di oltre 2.700 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (oltre 1.500 imprese) e artigiane (quasi 1.200 imprese), presentata da Unioncamere Lombardia e realizzata in collaborazione con Confindustria Lombardia, Regione Lombardia, Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai – Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane.
In base ai dati, il 2017 si è chiuso con una produzione industriale cresciuta in media del 3,7% rispetto al 2016 e con una variazione dell’ultimo trimestre dell’anno del +5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita congiunturale ha sfiorato i due punti, progressione che ha portato l’indice della produzione regionale a quota 109,7, quasi 11 punti oltre la media nazionale, avvicinando la soglia pre-crisi di 113,2 toccata nel 2007. A trainare è il comparto siderurgico (+5,9%), ma performance positive arrivano anche dal settore pelli-calzature (+5,8%) seguito da legno-mobilio (+3,4%), mentre l’abbigliamento segna solo un +1,3%. In controtendenza, invece, il tessile a -0,8% che però, rassicura l’indagine, è vicino al punto di svolta.
Anche le imprese artigiane hanno visto una crescita media annua della produzione del 2,6% e una variazione del +3,1% che hanno interessato il territorio regionale e quasi tutti i settori produttivi con il tessile (+1,2%) e l’abbigliamento (+0,4%) in lieve miglioramento mentre le pelli-calzature hanno segnato un calo significativo (-4,4%).
Fondamentale per l’accelerazione della produzione si conferma l’export, che rappresenta il 40,1% dei fatturati dell’industria lombarda. Se le esportazioni cresciute nel 2017 del 5,2% continueranno ad aumentare, come prevede l’indagine, potrebbero crearsi nuovi posti di lavoro.
Le previsioni per il 2018 indicano un Pil lombardo in crescita dell’1,8% e la disoccupazione in calo del 6,2% grazie a un saldo che dovrebbe tornare positivo come effetto degli investimenti nell’industria 4.0.