Audemars Piguet inizierà a vendere modelli premium di seconda mano, pronto ad approfittare di un business in crescita, quello legato al collezionismo e all’acquisto di cronografi usati. Ad annunciarlo è stata la stessa maison svizzera dell’orologeria, che ha lanciato un test nello store di Ginevra, per poi introdurre questa possibilità, nel 2018, in tutti gli store svizzeri. Se di successo, il business legato alla vendita di modelli usati verrà esteso anche a Stati Uniti e Giappone.
“Gli orologi di secondo polso – ha dichiarato a Reuters Francois-Henry Bennahmias, CEO di Audemars Piguet – sono la nuova grande opportunità dell’orologeria”. I principali watchmarkers di lusso hanno finora evitato il commercio di seconda mano, inquadrandolo come rischio per l’esclusività del brand e temendo che cannibalizzasse le vendite, cedendo così terreno ai rivenditori terzi.
Inizialmente, fa sapere l’azienda, i clienti potranno inserire i loro vecchi Audemars Piguet nelle trattative per l’acquisto di nuovi modelli. Il gruppo di Le Brassus – si legge su Reuters – “non ha invece ancora deciso se acquistare orologi di seconda mano in cambio di contanti”. Sempre secondo quanto riferito dall’agenzia, lo scorso anno le vendite di Audemars Piguet hanno sfiorato quota 1 miliardo di franchi svizzeri (circa 850 milioni di euro).
Secondo il Financial Times, il business degli orologi di lusso di seconda mano starebbe prendendo piede soprattutto online: un fenomeno legato alle vendite di siti specializzati, ma anche ai portali delle case d’aste. A trainare queste performance sarebbe una nuova generazione di consumatori – spiega Reuters – “più attenti alla varietà che alla proprietà permanente di prodotti di lusso”.