C’è ancora aria di cambiamenti in casa Luxottica, a un passo dalla fusione con Essilor. Si tratta di un altro assestamento per l’azienda veneta di occhialeria. Dopo l’uscita di Andrea Guerra nel 2014, prima è arrivata la nomina a CEO dell’azienda di Enrico Cavatorta che si dimise dopo solo un mese, poi arrivarono i due AD Adil Mehboob-Khan e Massimo Vian, quest’ultimo rimasto solo alla guida nel 2016.
In questo caso, il gruppo oggi semplifica il suo sistema di governance, con l’uscita di Vian, AD “prodotto e operations”, a tre mesi dalla scadenza naturale del mandato, e in vista della fusione con Essilor, che si attendeva entro la fine dell’anno e ora si è spostata più avanti in seguito anche all’allungamento delle verifiche europee. Adesso, le deleghe si concentrano nelle mani del presidente esecutivo Leonardo Del Vecchio e del vice presidente Francesco Milleri che assume anche la carica di AD. “Stefano Grassi, chief financial officer del gruppo, viene cooptato nel Cda”, si legge nella nota del gruppo.
Il consiglio di amministrazione ha deliberato, inoltre, che a Vian “venga corrisposto un importo complessivo lordo pari a 6,3 milioni euro, oltre alle competenze di fine rapporto, a fronte della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro che avverrà con effetto dal 31 dicembre 2017 e del rapporto di amministrazione cessato in data odierna”.
All’indomani del rinnovamento delle cariche ai vertici societari, il presidente esecutivo del colosso degli occhiali, Leonardo Del Vecchio, in un’intervista al Corriere della Sera ha affermato che “oltre che a Parigi, Essilor-Luxottica sarà quotata anche a Milano”.