“È successo che a 11 anni, per la prima volta, ho comprato, da solo, un giornale, il Corriere della Sera. E ho capito che, leggendolo, riuscivo a percepire nitidamente le realtà del mondo. Mi apriva il cervello, se così posso dire. E non ho più abbandonato questa passione tanto che, arrivato a 18-19 anni, quando ho cominciato a girare per l’Italia e per il mondo, andavo a cercare il corrispondente del Corriere o di altri giornali per confrontarmi con loro sulle cose che avevo letto e che avevano scritto. In quei colloqui ho capito che il giornalista ha l’obbligo di sapere le cose e di spiegarle. E mi sentivo quasi in debito nei loro confronti perché mi consentivano di capire tante cose. Ecco, così è nata una passione che poi è rimasta quella della mia vita”. Chi racconta è Giancarlo Aneri, di Legnago, titolare della Aneri (vini) e della èGroup (olio e caffè), nel libro “è – una storia italiana. Appunti di un lungo viaggio”, realizzato con il giornalista Gabriele Tacchini, e appena pubblicato.
La storia di Aneri va al di là di quella, pur prestigiosa, delle sue bottiglie. L’imprenditore veneto è stato definito un ‘profeta del marketing’, capace di sponsorizzare il prosecco festeggiando in diretta Tv sui campi delle finali di basket continentale nei primi anni Ottanta, così come di farlo in riservato con Barack Obama appena eletto presidente degli Stati Uniti. In mezzo, una sequenza spettacolare di incontri, di chiacchierate, di scambi con personaggi che hanno segnato la storia del ventunesimo secolo e oltre (vedi la gallery allegata all’articolo).
Per riuscire in questa sua ‘esplorazione’ del mondo, Aneri ha consacrato il giornalismo, appunto, come “passione della vita”, e al giornalismo ha dato il premio èGiornalismo che in vent’anni si è affermato come un o dei più prestigiosi nel settore (la prima edizione è del 1995, vincitore un giovanissimo Curzio Maltese). Lo ha fondato con tre firme storiche della stampa italiana (che sono diventati i suoi “amici”): Enzo Biagi, Giorgio Bocca e Indro Montanelli. Ai quali sono poi seguiti giornalisti di pari rilievo (la giuria attuale coinvolge, tra gli altri, Giulio Anselmi, Paolo Mieli, Mario Calabresi e Gian Antonio Stella).
Ora, Aneri ha deciso di raccogliere le testimonianze del viaggio. “Quando è stato deciso di realizzare questo libro – scrive Tacchini – mi ha detto che voleva che le nipoti, un giorno, potessero capire, attraverso quelli che abbiamo definito ‘appunti di un lungo viaggio’, quale è stata la vita del nonno. Penso che lo abbiano, comunque, già capito”.