Nike rivede le stime di crescita e incassa la fiducia del mercato. In occasione dell’investor day di ieri, in Oregon (“il primo in circa due anni”, ha ricordato il Financial Times), il colosso dello sportswear ha stimato una crescita high single digits per i prossimi 5 anni, arco di tempo in cui Nike, stando alle dichiarazioni del CEO Mark Parker, dovrebbe toccare quota 50 miliardi di dollari di fatturato, obiettivo precedentemente fissato dallo stesso Parker al 2020 e inquadrato dagli analisti come troppo ambizioso. Gli utili per azione, inoltre, dovrebbero segnare una crescita mid-teens, quindi intorno al 15 per cento. Secondo il numero uno del colosso di Beaverton la progressione sarà trainata dalla performance fuori dai confini domestici: “Nei prossimi 5 anni – ha spiegato il numero uno dell’azienda – il 75% delle vendite farà capo ai mercati internazionali”.
Nike ha chiuso l’esercizio fiscale 2017 con profitti in crescita del 13% a 4,2 miliardi di dollari, a fronte di ricavi per 34,4 miliardi di dollari, a +6% (+8% a cambi costanti). La nuova guidance è stata accolta con ottimismo degli analisti: il titolo di Nike ha chiuso la seduta di ieri in crescita del 2,9% a Wall Street. Il titolo di Nike, il cui valore è triplicato tra il 2010 e il 2015 (periodo in cui il gruppo ha mantenuto un tasso di crescita medio del 10% all’anno), ha perso circa il 15% dal 2016. Il piano strategico della società punta ora sempre di più sulle vendite dirette online, con esclusive di vendita sul proprio sito. Dopo le partnership con Amazon e Instagram, infine, il brand approderà ora su WeChat, piattaforma cinese da oltre un miliardo di utenti.