Passato, presente e futuro della moda sono ora riuniti in un unico hub alle porte di Bologna. Sabato 21 ottobre è stata inaugurata, alla presenza delle maggiori istituzioni cittadine e regionali, la fondazione no profit Fashion Research Italy (Fri), il polo didattico, archivistico e di ricerca voluto da Alberto Masotti, ex proprietario de La Perla ed ex numero due di Camera Nazionale della Moda.
La sede della fondazione è stata creata all’interno della storica sede La Perla in zona industriale Roveri, recuperata e riqualificata su progetto dello studio Cervellati, per un totale di circa 7mila metri quadrati destinati alla formazione nel fashion in collaborazione con l’università di Bologna, agli archivi del tessile e abbigliamento (tra cui spicca la gestione dei fondi Renzo Brandone ed Emmanuel Schvili) e all’organizzazione di mostre legate alla moda di cui è stato offerto un primo assaggio durante l’opening con “Out of the archives”, frutto del workshop finale relativo al primo master organizzato da Fri in “design and technology for fashion communication”.
Prima dell’apertura speciale alla città, effettuata nel pomeriggio di sabato, l’inaugurazione ha ospitato una conferenza dedicata al tema “Moda 4.0, le sfide della filiera e il ruolo dell’Alta formazione”, con gli interventi del sindaco di Bologna Virginio Merola, del governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, del rettore dell’Alma Mater di Bologna Francesco Ubertini, del direttore generale di Lectra Italia Fabio Canali e del presidente di Tecla Group Carlo Visani.
Presentando la conferenza, Masotti è intervenuto non solo per spiegare le ragioni che lo hanno spinto a creare Fri, ma anche per lanciare un appello a difesa del made in Italy e delle pmi che operano come partner dei grandi brand della moda. “I gruppi internazionali – ha detto Masotti – tendono a gestire in maniera prepotente i rapporti con la filiera e spesso i loro cambiamenti interni determinano interruzioni di rapporti di fornitura, comunicati al committente nel giro di una settimana. Quando ciò accade, si tratta di una vera e propria tragedia non solo per l’azienda, ma per l’intero sistema, perché il personale qualificato di cui disponiamo viene messo in cassa integrazione e così rischiamo di perdere eccellenti competenze”. Masotti ha concluso il suo intervento invitando la Regione, con il progetto Fashion Valley, ad aumentare il sostegno alle imprese della moda e auspicando che le grandi realtà del settore possano investire nelle pmi, attraverso “piccole condivisioni del capitale”, per dar loro la possibilità di “ottenere un minimo di utili che favoriscano i necessari processi di investimento in tecnologia, per salvaguardare imprese e occupazione”.
Intanto, aumenta l’offerta dei master organizzati da Fri. Dopo quello in “design and technology for fashion communication” con Unibo e dopo il corso di alta formazione in “architettura per la moda”, è stato lanciato il primo corso in “archivi della Moda, heritage management”, che codifica e raccoglie le esperienze della disciplina catalografica e archivistica di prodotto in ambito fashion, lusso e lifestyle.