Una New York fashion week in declino passa il testimone alle sfilate di Londra che, se sul fronte del menswear sembrano incapaci di tenere il passo con le altre capitali, sul fronte delle collezioni donna giocano cinque assi. A rimpolpare un calendario che, da oggi fino al 19 settembre, porterà in scena 85 tra sfilate e presentazioni e 33 eventi, ci saranno infatti Emporio Armani che trasloca per questa stagione a Londra in occasione del reopening della boutique di New Bond street, Tommy Hilfiger con la sua collezione see now-buy now Tommynow, i couturier Ralph & Russo con la loro prima collezione ready to wear, e Nicopanda, la label di Nicola Formichetti. Tra gli eventi in calendario, anche l’apertura ufficiale della nuova boutique di Fiorucci, primo step del rilancio della nuova proprietà.
Alla conferenza stampa di questa mattina, il CEO del British Fashion Council Caroline Rush, affiancata per questa occasione dall’assessore alla Cultura del Comune di Londra Justine Simons, ha ricordato le buone performance della moda britannica che, nel 2016, ha generato un fatturato di 66 miliardi di sterline (circa 74 miliardi di euro), di cui 27,25 miliardi realizzati dalla moda femminile (+1,3% rispetto all’anno precedente).
Tornando alle sfilate, le new entry si affiancheranno a un pool di designer e marchi locali e internazionali rodato. La kermesse entrerà nel vivo sabato, con gli show di JW Anderson, Gareth Pugh e Burberry: qui gli occhi saranno puntati sullo stilista Christopher Bailey che dopo aver ceduto lo scettro di CEO a Marco Gobbetti dovrà dimostrare di essere ancora l’uomo giusto sul fronte creativo. Domenica, giorno di Emporio Armani, sarà anche il turno di Mary Katrantzou, Peter Pilotto e MM6 Maison Margiela, mentre lunedì il testimone passerà a Erdem, Sophia Webster, Aspinal of London e Christopher Kane. A chiudere martedì, oltre a Tommy Hilfiger, anche Faustine Steinmetz e Amanda Wakeley.