La Triennale di Milano ospita il mondo di Antonio Marras. Fino al 21 gennaio 2017, il museo dedica circa 1.200 mq alla produzione extra-fashion dello stilista sardo che a PambiancoTv dichiara: “Il progetto nasce dalla follia visionaria del direttore della Triennale e dalla pazzia della curatrice Francesca Alfano Miglietti, che incontrano la mia follia. Questa è il risultato di incontri, scontri e conversazioni, di libertà nel mettere, nell’esporre, nel decidere di mostrare una parte di me sconosciuta fino ad oggi”.
‘Antonio Marras: Nulla dies sine linea. Vita, diari e appunti di un uomo irrequieto’, questo il titolo completo dell’esposizione che si ispira alla celebre frase di Plinio il Vecchio riferita al pittore Apelle che “non lasciava passar giorno senza tratteggiare col pennello qualche linea”. Allo stesso modo Marras affianca all’attività di fashion designer quella di artista. “I visitatori vedranno una serie di frammenti che fanno parte di un unico mondo, varie istallazioni e alle pareti più di 500 tele con cornici che fanno parte delle opere stesse, ma nessun abito”, spiega lo stilista che si definisce “irrequieto nella vita, nel lavoro, nelle passioni, nella follia, nella tristezza e nella gioia”.
Le installazioni comprendono spesso finestre, porte, pertugi, stanze abitate da abiti antichi e oggetti di varia natura e foggia. Presenti anche le opere nate dai rapporti con Maria Lai e Carol Rama oltre a migliaia di disegni, schizzi, frammenti che Marras ha realizzato negli anni durante i suoi innumerevoli viaggi.
E la mostra potrebbe viaggiare oltre La Triennale, magari in altri centri culturali? “Ci sono dei progetti, delle altre follie che pare si possano concretizzare, ma è prematuro parlarne ora”, risponde cauto Marras.