Supima consolida in America e mette nel mirino l’Europa. L’organizzazione statunitense no profit il cui obiettivo, dal 1954, è promuovere l’uso del cotone pregiato Pima, punta a svilupparsi anche nel vecchio Continente. Forte della crescita nel Paese d’origine, dove attualmente il consorzio conta su oltre 600 clienti tra aziende tessili, licenziatari e marchi di moda, per la prima volta approda in Europa, a Parigi, con una sfilata durante la prossima fashion week presso l’Ambasciata americana. E con il suo cotone, coltivato esclusivamente in California e nel Sud-Ovest degli Stati Uniti, ha in programma di arrivare presto anche a Milano e a Londra.
“Il nostro è un cotone speciale, connotato da fibre lunghe, resistenti e lucenti” sottolinea Buxton Midyette, vice presidente marketing di Supima nel corso dell’ottava edizione della Supima Design Competition, tenutasi a New York la scorsa settimana, a margine della fashion week americana. “Tra i nostri clienti contiamo big del tessile e della moda come Albini, Uniqlo e Thom Browne”. La fibra di Supima costa il doppio del prezzo medio del cotone americano – tra i 3 e i 4 dollari al chilo – e per questa ragione è utilizzata principalmente per le produzioni di lusso “Ma oltre a constatare una forte domanda dalle aziende, è il consumatore stesso a essere sempre più sofisticato e attento all’ambiente. Per questo, il nostro cotone è coltivato in modo sostenibile”, aggiunge Midyette.
Durante l’evento newyorchese, sette laureati provenienti dalle sette migliori scuole di moda degli Stati Uniti hanno presentato le loro capsule collection realizzate con i tessuti Supima. Ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio (e un premio di 10mila dollari) è stata Kate McKenna, che presenterà la sua collezione proprio durante l’imminente settimana della moda di Parigi.