Le clienti, la squadra e le collezioni prima di tutto. Ma anche una visione globale in cui il travel retail e l’internazionalizzazione giocano un ruolo fondamentale per raggiungere l’obiettivo comune: espansione commerciale e rafforzamento del marchio. Così Camomilla Italia, il marchio di proprietà della napoletana C.M.T. Compagnia Manifatture Tessili (fondata nel 1974), ha gettato le basi della sua crescita.
Una crescita in controtendenza con l’andamento complessivo del franchising in Italia: Camomilla Italia, infatti, non solo ha visto crescere il suo fatturato del 13% nel 2014, ma anche i primi sei mesi del 2015 confermano lo stesso trend. E la sua rete si sta espandendo: “Nel secondo semestre di quest’anno contiamo di aprire altri quindici punti vendita in franchising, in Italia e all’estero” ha raccontato a Pambianco Magazine Mario Pierro, direttore commerciale del marchio Camomilla Italia. “Punteremo molto sull’estero, soprattutto in Medio Oriente e in Russia”. Al momento, l’unico store oltre i confini nazionali è a Tripoli, in Libano.
In Italia, invece, i punti vendita complessivi sono oltre duecento: cento sono i punti vendita di proprietà e altrettanti sono quelli affiliati. Una “grande famiglia”, come amano definirla in Camomilla Italia, il cui franchising è nato nel 1997 grazie a un primo gruppo di imprenditori, una dozzina in tutto. “Imprenditori che ancora oggi sono con noi” sottolinea Pierro con un pizzico d’orgoglio.
Ora, però, è tempo di spingere l’acceleratore. E sarà il travel retail l’altro fattore chiave per il marchio: “Questo canale per noi è molto importante, è un progetto vitale nonché una scelta strategica dell’azienda”. Oggi gli store aperti in stazioni e aeroporti italiani sono circa quindici, gli ultimi nelle stazioni di Firenze e di Napoli. Imminente, invece, l’apertura nella stazione di Bologna.
Ai vari canali, alla fine del 2014 si è aggiunto l’e-shop: la piattaforma virtuale di vendita attraverso la quale Camomilla Italia raggiunge anche le clienti che vivono in aree non coperte da punti vendita, nei quali peraltro il marchio vende già più di due milioni di capi ogni anno. Capi dedicati alle donne e collezioni trasversali: dalla più elegante alla più casual e a quella di tendenza, accessori compresi.
Ai potenziali franchisee è richiesto un negozio di almeno 120 metri quadrati in importanti centri commerciali, in città o hinterland, a patto che la location sia di particolare interesse. Tutti gli affiliati, poi, vengono seguiti sotto ogni aspetto: dalla scelta della location agli aspetti gestionali, senza fee d’ingresso né royalties, ma con un format ben definito che si basa sul conto vendita e sul ritiro delle giacenze a fine stagione.