L’ultima sfilata maschile di Givenchy rappresenta la caduta dell’ennesimo baluardo della tradizione, come conseguenza di un sistema moda sempre più ibrido. Venerdì scorso, insieme alle proposte menswear primavera/estate 2016 il direttore artistico Riccardo Tisci ha mandato in passerella undici look della collezione femminile haute couture mixando per la prima volta prêt-à-porter e alta moda.
L’esperimento segue le sempre più numerose sfilate maschili in cui vengono presentati i capi delle pre-collezioni donna, così come ha confermato l’ultima edizione di Milano Moda Uomo. Oltre al sovrapporsi di generi, si assiste anche alla fusione di maschile e femminile con la nascita di collezioni agender cui Pitti Uomo ha recentemente dedicato un intero padiglione, e presenti anche a White. Dopo il moltiplicarsi delle stagionalità con l’avvento delle pre-collezioni, si assiste quindi all’omologazione dei generi e all’unione di categorie stilistiche finora ben distinte.
La sfilata Givenchy, inoltre, segna il ritorno alla haute couture della casa di moda francese, in pausa dal 2012. I social network hanno prontamente riportato la notizia rimbalzando le immagini delle numerose top presenti, da Kendall Jenner a Naomi Campbell.