Tiffany è sempre più intenzionata a rendere la griffe un global luxury brand, secondo il percorso già tracciato dallo storico CEO Michael J. Kowalski (uscito esattamente il 31 marzo dopo un lungo periodo al timone del gruppo) per portare il marchio in diverse categorie di prodotto. “Puntiamo entro i prossimi 10 anni – ha dichiarato a Pambianconews Nicola Andreatta, direttore generale mondo della divisione orologi di Tiffany – a incrementare il fatturato degli orologi maschili fino a portarlo a rappresentare il 10% del totale, che oggi è di 4,3 miliardi di dollari”. In previsione della crescita del gruppo, il fatturato derivante dagli orologi maschili dovrebbe superare i 500 milioni per entrare come marchio nei top 15 dell’orologeria mondiale.
“Per i prossimi 3 anni – prosegue il manager – distribuiremo i prodotti esclusivamente nei nostri 300 negozi, per poter anche testare la reazione del consumatore. In seguito, valuteremo l’allargamento della distribuzione all’wholesale. A tale scopo ridisegneremo l’interno dei nostri negozi per accogliere, almeno in quelli più grandi, un corner dedicato agli orologi maschili”.
Le fasce di prezzo si manterranno in linea con quelle attuali: gli orologi in acciaio andranno da 3.500 euro per quello più semplice al quarzo a circa 7mila euro per il cronografo automatico con bracciale.