Geox, il marchio della scarpa che respira, resta in rosso ma torna a respirare. Il gruppo ha archiviato il 2014 con ricavi pari 824,2 milioni in crescita del 9,3% rispetto ai 754,2 milioni dell’anno precedente. Nel 2013 i ricavi consolidati erano in flessione del 6,6% (-5,6% a cambi costanti).
Negli ultimi dodici mesi, il gruppo veneto è rimasto in perdita, pur migliorando il rosso dai precedenti 29,74 milioni a 2,94 milioni di euro. L’ebitda sale dai 10,7 ai 42,6 milioni, mentre l’ebit passa in territorio positivo a 4,9 milioni, dopo il rosso di 34,6 milioni dello scorso anno. A trainare il bilancio annuale, è stato in particolare il buon andamento del secondo semestre che ha visto aumentare le vendite del 15,9 per cento.
“I risultati ottenuti dal gruppo nel 2014 – ha commentato Mario Moretti Polegato, presidente e fondatore di Geox – confermano il percorso positivo di rinnovamento e di crescita iniziato con la presentazione del piano strategico a novembre 2013. Il fatturato è cresciuto complessivamente del 9,3% grazie, in particolare, ad un secondo semestre molto positivo che ha evidenziato una forte ripresa sia del canale multimarca, in crescita del 15,9% con una completa inversione del trend registrato nel primo semestre, sia del canale franchising le cui vendite comparabili sono cresciute del 10,4% nello stesso periodo. Anche i nostri negozi a gestione diretta hanno registrato una performance estremamente positiva con un aumento del fatturato comparabile del 7,9% nel 2014″.
La società, per il 2015, si attende di mettere a segno un buon incremento del fatturato grazie al trend di crescita registrato nei mercati principali (Italia, Francia, Spagna, Germania e gli altri Paesi europei) e ai positivi sviluppi in altre piazze. Nello spaccato geografico, resta l’Italia il mercato di riferimento, grazie a un incremento del 13,7% che porta le vendite a quota 272,6 milioni di euro, con un’incidenza del 33,1% sull’intero fatturato. Analizzando le categorie merceologiche, le calzature si confermano il core business anche nel 2014, con ricavi a 654,1 milioni di euro (pari all’86,7% del turnover) e una crescita del 10,3 per cento. “Per Il 2015 – continua il patron del gruppo – mi attendo un anno positivo ma sara’ anche un anno sfidante a causa della congiuntura macro economica internazionale tutt’ora difficile e delle tensioni politiche in alcune regioni del mondo che potrebbero impattare sulla performance di queste zone limitate”.