L’ex area portuale abbandonata, adesso cuore finanziario di Londra, passa nelle mani degli arabi. Il distretto del Canary Wharf, secondo quanto si legge sulla stampa, è passato nelle mani del Qia, il fondo sovrano del Qatar, che è riuscito nella scalata a Songbird, il gruppo che ne detiene il 69 per cento. Per l’acquisizione il Qatar – alleato per l’occasione con la società di investimenti canadese Brookfield – ha messo sul piatto 2,6 miliardi di sterline, pari a circa 3,5 miliardi di euro.
La ‘conquista’ arriva dopo mesi di braccio di ferro che hanno portato a una spaccatura tra il consiglio di amministrazione di Songbird (che aveva respinto l’offerta del Qatar di 350 pence per azione perché “troppo bassa”) e i suoi proprietari, il fondo sovrano China Investment Corp, Morgan Stanley e l’investitore americano Simon Glick, che invece hanno dato il via libera. Il quadro, inoltre, era complicato dal fatto che il Qatar possedeva già una quota del 29% del gruppo.
Non è il primo investimento nel real estate da parte del Qia. A Londra il Qatar possiede già lo Shard di Renzo Piano, il grattacielo più alto d’Europa, e gli edifici circostanti, oltre al Villaggio Olimpico di Stratford, le ex caserme dell’esercito di Chelsea e il grande magazzino Harrods. In Italia, a maggio dello scorso anno una divisione del fondo aveva preso il controllo di un gruppo di alberghi di lusso a Roma, operazione che seguiva le acquisizioni del Consorzio Costa Smeralda (una compagine di quattro hotel cui si aggiungono la Marina di Porto Cervo e il Pevero Golf Club) e il Four Seasons di Firenze (nel 2013). E sempre nel 2013 Qatar Holding ha comprato il 40% del progetto di sviluppo immobiliare Porta Nuova a Milano. Infine, diverse altre operazioni immobiliari sono state chiuse negli ultimi tempi a Singapore, in Malesia e in Cina.