Le calze di lusso mettono il turbo. Wolford, il luxury brand austriaco di legwear, lingerie e bodywear, dopo un periodo poco fortunato sta lavorando per raggiungere un obiettivo preciso: il ritorno al profitto. Per farlo, il marchio, fondato a Bregenz (Austria) nel 1950 e oggi presente in 60 Paesi con circa 270 boutique, ha cominciato dai vertici. La nuova squadra manageriale, infatti, si è da poco formata. Dopo l’arrivo di Axel Dreher nel ruolo di portavoce del board e di Thomas Melzer come CFO, la formazione si è completata con la nomina, lo scorso novembre, del direttore creativo Grit Seymour, ex Donna Karan, Max Mara e Hugo Boss, e del CEO, Ashish Sensarma, manager con alle spalle trenta anni di esperienza nel settore. Il team così formato ha riunito, nella città dove è nata l’azienda, la stampa e i clienti per spiegare le tappe del nuovo corso, con uno show dinner che ha messo in scena il dna del brand e la sua storia, fatta di campagne pubblicitarie firmate da grandi fotografi e sfilate, oltre che una parte della nuova collezione A/I 2015-2016.
Per ritornare a registrare risultati positivi “è necessario per prima cosa ottimizzare la rete retail e rilanciare quella wholesale, puntando gli occhi su mercati e location più redditizie – ha spiegato Dreher – rendendo l’esperienza all’interno dei negozi più allettante, con uno nuovo concept store, e potenziando il business online”. Per esempio, per quest’anno finanziario è la volta di Londra, Hong Kong, New York, Barcellona, Firenze e Francoforte. Per attirare le clienti all’interno dei punti vendita, “ci sarà un forte investimento anche sulla comunicazione”, assicura il portavoce, che negli ultimi dieci anni era rimasta un po’ sopita e che adesso ha ricominciato a farsi sentire, prima con la campagna firmata di Mario Testino, e ora, per l’A/I 2015-2016 con gli scatti di Cliff Briggie. La proposta di prodotto, infine, sarà sempre più innovativa, “grazie a una serie di investimenti sulla tecnologia”, spiega Dreher. All’interno delle due fabbriche in Austria e in Slovenia (23mila collant, seimila calze e duemila body al giorno), Wolford espanderà il segmento lingerie e bodywear (shapewear), ridurrà il ready to wear e sospenderà la linea di costumi da bagno a partire dalla P/E 2015. Inoltre, l’azienda sta pensando a nuovi prodotti con un prezzo attraente anche per target più giovani, anche se “la donna Wolford non ha età – sottolinea la neo-eletta stilista – è sicura di sé, elegante e sensuale”.
I primi risultati del nuovo corso di Wolford si stanno già vedendo, con la chiusura della prima parte dell’anno 2014-2015 (maggio/ottobre 2014) con risultati positivi per la prima volta dal 2011/2012. Se le entrate sono scese del 3% circa a 72,63 milioni di euro, l’ebit è risultato positivo toccando quota 3,17 milioni contro i -2,3 dello stesso periodo dell’anno precedente. Guardando oltre, il management ha confermato l’obiettivo di chiudere l’anno finanziario in corso con un ebit positivo. Tornando al fatturato, il calo subìto, spiega l’azienda, è dipeso da due fattori: la chiusura di alcuni punti vendita poco redditizi e il calo repentino del settore fashion e retail in Europa e negli Usa a partire da settembre.
Dando uno sguardo al dettaglio geografico, si scopre che tutti i mercati più importanti per Wolford sono calati, dalla Germania, che ha perso il 5%, agli Usa (-7%), fino alla Francia (-6%). Giù anche l’Europa centrale e dell’est, a causa della crisi ucraina (-19%). Sono invece cresciuti l’Asia (+10%) e, contro ogni aspettativa, Spagna (+15%) e Italia (+11%). In particolare, il nostro Paese, “che oggi vale il 10% del business – spiega Silvia Azzali, head of international wholesale e market director Italia – crescerà ancora a doppia cifra nel 2015″. Qui, Wolford conta oggi 150 multimarca e 20 monomarca, oltre che 10 spazi presso Rinascente e tre presso Coin. Dopo le recenti inaugurazioni a Varese, Torino e Firenze, c’è ancora il progetto di aprire un flagship store a Milano, dove Wolford è presente in corso Venezia e in via Manzoni, e dove prima di Natale è stato aperto un pop up store presso la stazione Centrale, che ha avuto un grande successo di vendita in poche settimane, con una formula che forse verrà replicata in altre città.