Dimmi cosa condividi e ti dirò chi sei.
– Sneakers Versace appena acquistate.
– Nuova Pepsi True.
– Abbracci con Lana Del Rey.
– Allestimento pubblicitario Pepsi.
– Allo stadio con Jovanotti per il Superbowl.
– Beyoncé testimonial Pepsi.
– Sala interna dal palazzo dell’Onu.
– Pepsi.
– Pepsi.
– Pepsi…
Coetaneo del premier Renzi, dal 2012 chief designer officer della multinazionale americana PepsiCo, Mauro Porcini condivide con il giovane politico la capacità di infondere una patina pop a tutto ciò che lo circonda. E proprio come l’ex sindaco di Firenze smanetta parecchio sui social network mettendo in rete un portfolio di scatti degni di un esperto bon vivant contemporaneo.
Il manager, nato a Gallarate 39 anni fa, è a Milano per una presentazione universitaria. Incontrarlo qui non è semplice, la sua vita è in America. Dopo la laurea al Politecnico milanese, Porcini costruisce un invidiabile percorso lavorativo. Il suo curriculum annovera esperienze in Philips, nel settore della musica e in quello del design. È con la compagnia 3M che Porcini spinge sull’approccio social. L’esperienza gli è rimasta nel dna, e l’ha portata nell’azienda beverage/food da 66 miliardi di dollari all’anno. PepsiCo gli ha consegnato le chiavi della propria immagine. E questo ne ha fatto un personaggio alla moda. Anzi, per la moda. Porcini deve spingere Pepsi a recuperare terreno in un campo in cui altri competitor hanno già fatto parecchia strada. Lui ammette la sfida: “La moda è una nuova piattaforma che abbiamo introdotto recentemente. Nell’ultimo anno abbiamo collaborato con svariati attori di questo mondo: Vogue Italia Colette, Bloomingdale e la fashion week di Shanghai.”
I media americani lo inseriscono tra gli under 40 più gettonati. Forse anche perché le sue mise ricercate, come pure gli accostamenti improbabili, ma impeccabili, potrebbero ricondurre a Oscar Wilde o Gabriele D’Annunzio. Oppure, all’amico di tanti happy hour Lapo Elkann. Del resto, Porcini vive nel mondo multidimensionale della rete. E ne parla come fosse il suo Matrix, la sua seconda (o prima) dimensione: “Oggi i social network sono un sistema che seleziona e dirama informazioni rilevanti nella propria comunità. È possibile selezionare persone che condividono stessi interessi e aspirazioni così come filtrare topic che si ritengono rilevanti e amplificarli”. Evidentemente, il suo obiettivo è una Pepsi-Matrix: “Tutti gli investimenti in comunicazione si stanno spostando dal classico mezzo televisivo a nuovi panorami, così da creare servizi, eventi ed esperienze significative per le persone, incentivarle a parlare, condividere, diventando ambasciatori dei nostri brand”.
Rete, community, condivisione, contatto. Sono i concetti chiave del Porcini-pensiero. Meglio se i concetti riguardano l’alto standing. Lapo è solo uno dei tanti commensali superstar con cui il manager ama trascorrere cene e serate ad alto tasso mondano. Instagram alla mano, Porcini sembra un vero party animal, una sorta di Paris Hilton a livello manageriale. E non ci sono preferenze di settore, basta che sia ‘di moda’ (sarà per “il padre architetto – dice – la moglie fashion designer, il fratello industrial designer e il nonno pittore”).
Eccolo abbracciato alla cantante Lana Del Rey. Ecco l’occasione per documentare gli incontri con la temuta Anna Wintour o la leggendaria giornalista Suzy Menkez. Ovviamente non si contano top model e stilisti (tra cui spicca l’amico Philipp Plein) con cui sorride divertito all’obbiettivo dello smartphone. Takashi Murakami e Fabio Novembre coprono il settore arte e design, il mito del tennis Andre Agassi quello dello sport, per la musica ecco Lenny Kravitz e Giuliano Sangiorgio, frontman dei Negramaro. Davanti a uno stadio, spunta un gruppo di tifosi per il Superbowl composto da Lorenzo Jovanotti, Marco Cattiacci (manager Ferrari) e Antonio Versace (nipote di Donatella). In un susseguirsi di brunch, feste, concerti (immancabile Lady Gaga) e vernissage da far girar la testa persino a Marta Marzotto, Porcini non dimentica gli amici di sempre come Claudio Cecchetto con cui aveva iniziato una vita fa, quando ancora le foto si stampavano su carta fotografica e bisognava attendere almeno un’ora prima di scoprirsi con gli occhi rossi e lo sguardo da triglia.
Accanto ai personaggi, poi, spunta un mondo di selfie dedicati alla sua collezione di calzature: sneakers, slippers, stringate e mocassini in una moltitudine di fogge e colori. Roba da vero fashion blogger. Insomma, PepsiCo ci ha visto giusto. Magari la cola non era nei suoi pensieri, ma nel futuro di Porcini c’è senz’altro la moda.
Manager da bere from PambiancoTv on Vimeo.