È sulla via del rilancio Malo, la griffe italiana specializzata nella maglieria in cashmere acquisita nell’ottobre 2010 da parte di quattro manager ex Prada dall’amministrazione straordinaria di It Holding. Il marchio ha chiuso lo scorso esercizio a marzo 2014 con un fatturato di 24 milioni di euro, con un rialzo del 15% sul precedente, “grazie soprattutto all’ampliamento della collezione, non solo nel core business della maglieria ma anche verso il total look”, ha dichiarato a Pambianconews Giuseppe Polvani, AD e tra o soci proprietari del brand. “Inoltre, da questa primavera-estate, per la donna non avremo più un’unica collezione a stagione ma due, una main line e una ‘resort’. E non escludiamo in futuro di assumere un direttore artistico che coordini l’ufficio stile”.
L’AD, che lo scorso gennaio aveva annunciato il ritorno all’utile nel 2014, non ha voluto rivelare il risultato economico di Malo. Ha però sottolineato che i primi mesi del fiscal year in corso hanno visto ricavi in aumento del 10% e che la società conta di mantenere tale trend positivo.
L’Italia, che oggi pesa per il 41% del fatturato, è il primo mercato per la griffe, seguito da Corea e dall’area ex Urss. La metà del giro d’affari proviene dalla rete retail, che include 31 negozi monomarca nel mondo. Un numero destinato già a breve ad aumentare. “A settembre, durante la fashion week donna, inaugureremo la nuova boutique a Milano, dove ci spostiamo da via della Spiga per passare in uno spazio di 250 metri quadrati al 18 di via Montenapoleone”, ha concluso Polvani. “Inoltre, abbiamo da poco aperto un flagship a Pechino ed entro fine anno ne apriremo altri tre in Giappone”.