Per gli amanti del cinema, l’inquadratura in piano sequenza lascia intravedere boccette di vetro e il volto di un uomo coperto da un asciugamano bagnato. Pavimento in parquet, ambientazione esclusiva. Una voce fuori campo chiede: “Perché non è stato eletto sindaco di Chicago?”. Mezzo busto, primo piano. L’asciugamano va via e irrompe aggressivo un pennello da barba imbevuto di schiuma. L’uomo sotto la schiuma è Alfonso (Al) Capone. Il volto quello di Robert De Niro nel film culto ‘Gli Intoccabili’. Per gli amanti del cinema, quella è l’idea di un barber shop anni 30.
Per rivivere quelle emozioni, basta avventurarsi nel quartiere Isola a Milano, dove tra negozi di abbigliamento vintage e ‘bio shop’ si nasconde, incastonato come un piccolo gioiello, una delle principali barberie dei nostri tempi. Il vecchio barbiere con i rasoi a lama dritta, il pennello e il panno caldo l’avevano dato per disperso ma da pochissimo è tornato in scena a Milano.
Il più noto è senz’altro Bullfrog – Modern Electric Barber, aperto in via Thaon de Revel 3 da Romano Brida, ex manager in una multinazionale del software, che smessi la giacca e la cravatta si è convertito in un uomo barbuto, di carattere che non ha più il problema di dover nascondere i tatuaggi sul lavoro. Barbiere di punta dello spazio, realizzato in collaborazione con Proraso, il noto brand di rasatura nato negli anni Quaranta, è Davide Cecchinato, affiancato a rotazione da barbieri internazionali, come il canadese Tristan, di Toronto.
E’ una barberia dal mood vintage, con i sedili professionali di una volta, un’antica teca con i prodotti per la rasatura, una collezione di farfalle che fa bella mostra di sé tra gli specchi e una lavagnetta minimal con la lista di servizi offerti al cliente.
Bullfrog rappresenta il negozio-icona del genere al quale si stanno ispirando i barber shop ‘to be’. Che sia ben chiaro però, la figura del barbiere che è tornata di moda non va confusa con il classico parrucchiere.
LUI si occupa soprattutto di barba e baffi e lo fa con una sorta di morbosità dovuta a un mix di passione e competenza. Certo un po’ di attenzione va anche ai capelli, purché si tratti dei tagli classici di una volta. Un altro errore in cui incorrono i profani è pensare che il ruolo di barbiere sia quello di radere la barba. Niente di più sbagliato! Il barbiere aiuta la barba e i baffi a crescere, ad esplorare nuove forme, lunghezze, morbidezze. A sperimentare l’avanguardia dell’intaglio, sempre nel rispetto degli ‘antichi’.
Il barber shop diventa così un luogo di culto, frequentato da veri e propri adepti, intimo e privato (‘for men only’) in cui rilassarsi e lasciarsi coccolare dalle mani esperte di queste figure tornate dal passato ma attente agli ultimissimi trend internazionali. Dai baffi anni Trenta al dandy del nuovo millennio, così i barber shop si affermano e proliferano.
Dai grandi centri alla provincia, la tendenza dilaga. Oltre Milano, dove, va ricordato, esiste anche, da cento anni, l’Antica Barberia Colla, la stagione delle ‘nuove barberie vintage’ si è aperta in altre città italiane. Da Capriano del Colle, in provincia di Brescia, dove ci si imbatte inaspettatamente nel Johnny’s Barbershop, fino a Buccinasco con Hiro, barber shop fondato da Hiroshi Vitanza, già ideatore di Hair FX Barber Shop a Cecina. Immancabile la rappresentanza capitolina con Barber Shop – Eliseo e Paolo che conta più di 3.600 ‘Mi Piace’ su Facebook, nuovo indicatore di approvazione pubblica. Il brand Proraso, inoltre, ha collaborato all’apertura di numerosi barber shop in giro per il mondo, dall’Africa all’Olanda, fino alla Francia.
Il trattamento più richiesto? La rasatura classica. 45 minuti in cui si alternano panni caldi, rasature, massaggi, panni ghiacciati, tutto con prodotti ad hoc come tonici, balsami, shampoo, after shave, oli per barba e cera per baffi.
La barba, da segno di trascuratezza, diventa così motivo di orgoglio virile e nuovo simbolo erotico. Con buona pace delle donne old style. D’altronde lo diceva bene Bukowski quando individuava nel massimo rappresentante dell’uomo questo tratto visivo: ‘Come immagino Dio? Capelli bianchi, barba lunga e…’.