Anche l’anima della Grande madre Russia, tutto sommato, può finire in vetrina. O essere immortalata sotto i riflettori di una sfilata. E, così, la moda, nella sua apparente semplicità, può diventare il medium per raccontare una delle più delicate crisi della geopolitica mondiale. Per comprendere alcuni aspetti della crisi tra Mosca e Kiev, per la quale trattiene il fiato l’intera diplomazia del globo, è interessante, appunto, interpretare i segnali che la moda invia dall’ex terra degli Zar. A cominciare da quello, di stampo piuttosto nazionalistico, lanciato dal marchio di abbigliamento Вежливые люди (Polite people), la linea di t-shirt, felpe, giacche e accessori che debutterà a breve nei negozi di abbigliamento russi. Nato dall’intuizione di un imprenditore di San Pietroburgo, Roman Yeremyan, il progetto si è ispirato alle vicende in Ucraina e alle fronde di uomini armati dell’opposizione filorussa definiti dal presidente Vladimir Putin “la forza di autodifesa della Crimea”. Gente per bene, insomma.
Certo, la Russia rischia di pagare caro, in termini economici, quanto sta avvenendo nel Paese satellite. In relazione all’Italia, è già possibile quantificare il danno. Se si considera solo il segmento della moda e degli accessori, secondo una stima elaborata dal Centro Studi di Smi, il danno per il tessile-moda potrebbe arrivare a toccare circa 530 milioni di euro. Mentre i dati relativi al settore travel retail all’interno dello scalo milanese di Malpensa, rivelano che a marzo lo scontrino medio dei passeggeri in arrivo o diretti verso la Russia è sceso del 6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa mentre quelli dei turisti ucraini è crollato del 17 per cento. In linea generale, la Russia si è vista recentemente tagliare il giudizio dell’agenzia di rating americana Standard & Poor’s (a BBB-) e sta facendo fronte a una fuga di capitali dal Paese che nei primi tre mesi dell’anno ha già superato i livelli dell’anno scorso (oltre 60 miliardi di dollari).
Ma per quanti zeri abbiano i costi di una crisi politica, il valore è stabilito dagli occhi di chi la guarda. E così, tornando alla moda, vale la pena ricordare quanto avvenuto l’ultimo giorno della Mercedes Benz Fashion Week di Mosca, a fine marzo. La giornata era dedicata al défilé delle nuove uniformi scolastiche. Disegnate da più di 30 stilisti russi. Verdi, blu o grigie. Gonne lunghe e corte. Farfallini e foulard. Tuttavia, al di là dell’estetica, ciò che dipinge lo spirito di questi tempi russi, in bilico tra vocazione internazionale e una rivalsa della storia e della cultura nazionale, è che quelle divise, a breve, dovrebbero diventare obbligatorie in ogni scuola del territorio russo.